
09 Gen Entopan … nell’uno il tutto, storia di un’azienda possibilista
di Roberto Celentano (1)
In un territorio isolato vicino a Lamezia Terme, a Settingiano nella campagna calabra, inizia la storia di un’azienda di progettazione e consulenza centrata sull’innovazione (attualmente la sede principale è a Caraffa di Catanzaro sempre nella provincia di Catanzaro).
Entopan nasce nel 1998 utilizzando la legge 44 (2) per il finanziamento di nuove attività imprenditoriali su iniziativa di Francesco Cicione e di due suoi colleghi universitari di ingegneria civile. Francesco ha sempre seguito diverse passioni come la musica (ha studiato chitarra al conservatorio e suona il pianoforte), la letteratura e l’arte. Si definisce attratto dalle contaminazioni e queste hanno finito per influenzare le sue scelte imprenditoriali analogamente alla sua formazione cattolica alimentata dal dialogo con uno dei più autorevoli teologi contemporanei, Costantino Di Bruno. La società, racconta Francesco, racchiude nel nome il motivo della sua costituzione (Entopan, dal greco, vuol dire “nell’uno il tutto”), e deriva dalla precisa idea di creare un sistema di consulenza integrato in grado di approcciare il tema della progettazione, dello sviluppo e della gestione di processi complessi di innovazione in maniera polivalente e armonica. Questo vuol dire che l’obiettivo che si sono dati è di favorire, attraverso un processo imprenditoriale e sociale basato su un approccio multidisciplinare, lo sviluppo integrale (che riguarda i diversi aspetti dell’individuo: quello psicologico, operativo, sociale, culturale, intellettuale, economico) nei beneficiari della consulenza. Sullo sfondo di questo processo c’è il tema della gestione della complessità che ha portato Francesco ad appassionarsi di contaminazione tra discipline come strumento in grado di facilitare la lettura dei fenomeni e delle problematiche e la conseguente costruzione di risposte adeguate. Questa contaminazione è stata messa a fondamento della società con lo scopo di creare un ecosistema in grado di apportare utilità, non solo in termini economici ma anche in termini di dividendo sociale ed etico, innovativo e culturale, e di disegnare traiettorie di sviluppo strategico sul territorio.
I primi anni
Tra il 1998 e il 2001 Francesco assume impegni politici (a livello comunale, regionale e poi nazionale) che lo portano ad allontanarsi da Entopan la cui gestione rimane in capo agli altri soci. L’affievolimento della spinta iniziale data da Francesco e problemi di natura personale spingono i suoi soci ad un passo indietro. Al loro posto subentrano Brunella Chiodo (moglie di Francesco), Roberto Caroleo e Marcello Iencarelli (che assumerà il ruolo di AD dell’azienda in quegli anni per poi uscire dalla compagine sociale nel 2014). Nei primi anni la società si occupa soprattutto di interventi integrati di comunicazione (settori in cui Brunella e Roberto erano forti) e non concretizza il disegno originale per cui era nata.
Nel 2014 la fase politica e amministrativa pubblica di Francesco si esaurisce per il venir meno delle motivazioni: “la politica e la pubblica amministrazione sono lente, necessitano di tempo per agire, e richiedono un impegno personale totalmente assorbente”. La voglia di fare e di agire in modo diverso per l’interesse pubblico lo spinge a ritornare ad occuparsi in prima persona di Entopan con l’obiettivo di farla diventare centro di eccellenza per la consulenza aziendale per l’innovazione negli anni in cui si avviava la stagione della trasformazione digitale e dell’industria 4.0. In questa fase la compagine si allarga a due nuovi soci: Giusi Crimi e Gennaro di Cello, amici fraterni di Francesco e Brunella. Insieme elaborano il primo piano di sviluppo a cinque anni composto da tre obiettivi principali: 1) formare una squadra caratterizzata da elevate competenze e da forti valori morali; 2) definire una serie di servizi e progetti sull’innovazione posizionandosi come uno dei principali player a livello nazionale sui temi dell’Open Innovation; 3) stabilire partnership nazionali ed internazionali stabili, con cui fare rete. Oggi, a conclusione di questo primo quinquennio di programmazione, Francesco è soddisfatto del lavoro fatto e dei risultati ottenuti.
Gli attori di Entopan
In Entopan lavorano circa 40 persone (divise tra contratti a tempo indeterminato e collaborazioni professionali) e tutte sono state selezionate non solo per le loro competenze tecniche ma anche e soprattutto per il sistema di valori in cui credono e per la capacità di lavorare insieme. Tutte sono impegnate – come sottolinea anche Federica Rizzuto dell’amministrazione – sia nei servizi di tipo consulenziale offerti alle imprese (consulenza legale, consulenza fiscale e amministrativa, elaborazione di piani di marketing e comunicazione, consulenza strategica, consulenza su innovazione tecnologica e sociale), sia nei progetti altamente innovativi. Molti di questi progetti sono in partnership con soggetti esterni, per lo più istituti di ricerca, che agiscono sul territorio nazionale e su quello internazionale. Si tratta di partnership stabili e basate sulla reciproca fiducia e sulla condivisione di valori e vision.
L’impegno attuale di Entopan è con il nuovo piano quinquennale di sviluppo che ha come obiettivo principale il consolidamento di quanto fatto, in termini di occupazione, fatturato, partnership e progettualità.
Lavorare per progetti
Per quanto riguarda i progetti, Francesco Cicione ci tiene a sottolineare che sono portati avanti senza nessun sostegno pubblico e in una logica di mercato. Si tratta di progetti ambiziosi che spaziano su vari piani, dalla valorizzazione dei prodotti tipici di tipo artigianale, alla formazione, alla progettazione architettonica e sociale (…), e che interiorizzano la sfida di produrre innovazione.
Il lavoro sui progetti – racconta Francesco Falvo D’Urso che in Entopan si occupa di progettazione grafica – rappresenta una sfida affrontata in modo interdisciplinare, coinvolgendo e attivando soggetti con competenze differenti e in grado di interagire da punti di vista dissimili.
Ogni progetto è sviluppato secondo attività definite:
– Riunione generale di tutti i gruppi per la presentazione del nuovo progetto da realizzare;
– Creazione di gruppi di lavoro in funzione delle esigenze specifiche del progetto;
– Riunioni intermedie per valutare lo stato d’avanzamento dei lavori;
– Confronto con altri gruppi per superare difficoltà particolari.
I progetti sono scelti da Entopan in funzione del loro essere sostenibili, etici, importanti per le ricadute non solo sulla società che li attuano ma anche sul territorio.
Questo approccio richiede – sostiene Francesco Falvo D’Urso – non solo la passione di chi lavora ma anche una propensione continua al miglioramento. In quest’ottica sono fondamentali i momenti di formazione legati al racconto di esperienze esterne di altri imprenditori o di esperti. Si tratta di passaggi che accrescono la motivazione.
Collegare il saper fare italiano all’innovazione
Uno di questi progetti è Italie (www.italianlimiteedtion.it). Ce lo racconta Gennaro Di Cello. Gennaro è un socio di Entopan con competenze di art-director ed esperienza maturata nel mondo delle cooperative sociali. Prima di entrare in Entopan conosceva già Francesco Cicione con cui condivideva valori ed alcune esperienze lavorative. Fondamentale, per la sua scelta di diventare socio di Entopan, è stata la collaborazione comune ad un progetto del 2012: “Calabresi nel mondo”. Lì è maturata la consapevolezza di avere un bagaglio condiviso di esperienze e valori e la voglia di iniziare insieme un percorso professionale.
Italie è una piattaforma di vendita di prodotti artigianali italiani di alta qualità. A differenza delle più conosciute piattaforme come Amazon, i prodotti che compongono il catalogo sono scelti per la loro qualità e per le storie che rappresentano e sono dotati di un valore contestuale e simbolico. Su Italie la semantica, lo storytelling e la cifra grafica sono strumenti usati per creare esperienze di consumo che vogliono valorizzare l’originalità italiana. Inoltre, dietro il progetto Italie c’è l’idea di favorire, attraverso meccanismi di e-commerce densi di elementi motivazionali, la circolarità dell’economia, destinando una quota degli introiti a progetti di innovazione sociale. L’investimento iniziale per creare la piattaforma e sviluppare i contenuti è stato tutto in carico ad Entopan. Adesso che la piattaforma è online, e che sono stati selezionati i primi artigiani che la popoleranno, si stanno facendo i test per controllare che tutto funzioni. Ultimate queste fasi è previsto il lancio della piattaforma (già on-line nella versione beta) e lo sviluppo delle prime metriche. Inoltre, è chiara la strategia di consolidamento: entro la fine del 2019 Entopan organizzerà due campagne di crowdfunding (una in Italia e l’altra all’estero) sotto l’advisoring di Alessandro Lerro (uno dei massimi esperti mondiali in materia). Mentre sono già in fase avanzati alcuni contatti con fondi investimento ed investitori qualificati, interessati ad entrare nella compagine sociale di Italie. L’obiettivo è di arrivare, entro un triennio, ad un fatturato di 10 milioni l’anno (per un volume di transazione di circa 50 milioni).
“Italie è un esempio del modo di lavorare di Entopan – sottolinea Gennaro – per cui bisogna andare incontro al futuro valorizzando quello che si è”.
Dietro al loro modo di operare e all’interno dei progetti c’è l’intento di provare a diffondere nelle varie comunità la consapevolezza del valore materiale e immateriale del proprio territorio e del potenziale di sviluppo delle reti sociali.
Un progetto, ancora in fase di lancio, ma che, come Italie, parte dall’idea di valorizzare il bello dell’Italia è Italia Gustus. Italia Gustus è una vetrina selettiva che raccoglie attività di qualità legate al mond0 dell’accoglienza e della ristorazione. All’interno del portale il visitatore può conoscere un territorio e programmare una visita seguendo e tracciando degli itinerari personali – che possono comprendere il cibo, l’accoglienza, l’arte, il paesaggio, la ricerca di prodotti tipici locali – in funzione del proprio gusto.
Il progetto è stato creato da Entopan per un cliente e diventerà una start-up entro la fine del 2018.
Il sito è attivo, ma per adesso le esperienze riportate hanno carattere regionale: la Calabria.
Sia Italie che Italia Gustus sono l’esempio del modo di lavorare, e di pensare il lavoro, di Entopan. Sullo sfondo dei due progetti appena visti c’è la volontà di valorizzare il “made in Italy” inteso non in senso stretto come prodotto realizzato in Italia, ma allargando il concetto a quel saper fare tradizionale di matrice italica a cui si collega una forte spinta all’innovazione. Per fare tutto questo – racconta Gennaro – non sono sufficienti quegli strumenti e quelle piattaforme frutto del mondo globalizzato in cui tutto è uguale, ma bisogna avere un approccio tipicamente italiano in grado di recepire le esigenze particolari di imprenditori e artigiani della qualità per valorizzarne i prodotti, amplificare le possibilità di successo, e attivare meccanismi di perequazione per trasferire valore sul territorio.
Valorizzare il territorio
La valorizzazione del territorio diventa un elemento cardine del lavoro di Entopan. Un progetto interessante che riprende questa propensione è Impront-e. Entopan lo ha pensato come un laboratorio per promuovere e sostenere dei percorsi di certificazione dei sistemi territoriali ed implementare una libreria digitale delle storie di sviluppo locale e degli strumenti che le hanno generate.
Il progetto è stato disegnato per offrire una serie di servizi:
1. Audit di sistema. Individuazione del materiale tecnico-scientifico prodotto per supportare le varie fasi di programmazione e pianificazione che si sono succedute su un territorio, e interpretazione delle effettive ricadute.
2. Digital Libray. Raccolta e digitalizzazione del materiale tecnico-amministrativo; individuazione e restituzione “narrativa” dei percorsi che hanno innescato virtuose dinamiche di sviluppo.
3. Certificazione di sistema. Elaborazione di una strategia di certificazione del contesto locale attraverso: la valutazione analitica della “propensione alla certificazione” del sistema territoriale; la formulazione di proposte operative finalizzate ad ottenere riconoscimenti formali delle proprie caratteristiche (certificazioni esistenti tipo EMAS, D.O.P., D.O.C., distretti tematici, etc.); l’accompagnamento e il supporto tecnico per ottenere le certificazioni ritenute praticabili; la valorizzazione delle certificazioni in chiave di sviluppo locale.
4. Network di sistema. Implementazione della capacità di fare rete dei territori, sviluppando e mettendo a disposizione innovativi e specifici sistemi informatici integrati.
5. Certificazione Unica dei Sistemi Territoriali (C.U.S.T.). Formulazione di una proposta normativa di Certificazione Unica dei Sistemi Territoriali (C.U.S.T.), basata su un disciplinare a cui i sistemi territoriali candidati alla certificazione dovranno attenersi.
Inpront-e è realizzato da Entopan in collaborazione con la cooperativa sociale Inrete e con HUB2030.
Il progetto è in fase di sviluppo. Da una parte Entopan si sta occupando di cercare risorse economiche presso fondazioni di origine bancaria. Dall’altra stanno lavorando con alcune amministrazioni italiane per identificare buone pratiche sul territorio e farne una mappatura. Se si dimostra che questa mappatura funziona su scala locale poi può diventare una vetrina per la dimensione nazionale. Quindi la strategia è sviluppare scale puntuali e poi allargare il modello a quelle nazionali.
Complessità e contaminazioni
Con Inpront-e la sperimentazione su piccola scala permette di trovare soluzioni innovative che, in un momento successivo, possono conseguire validità in un contesto più ampio ed estremamente multiforme e interrelato. La complessità è una sfida che richiede soluzioni ingegnose. Per rispondere a questa sfida – precisa Gennaro – Entopan segue un criterio transdisciplinare. Offre servizi e realizza prodotti che hanno bisogno di paradigmi diversi allo stesso tempo. La struttura di Entopan è stata creata per questo scopo: è composta da dipartimenti estremamente specialistici ma in grado di condividere le proprie esperienze e competenze in maniera orizzontale con gli altri in una logica di rete, come se si trattasse di società diverse unite in una sola.
Anche Francesco Gaglianese, che si occupa dei progetti di finanziamento alle imprese e di quelli di housing sociale, sottolinea l’importanza della contaminazione: “in Entopan ho trovato un’azienda dinamica e piena di contaminazioni, in cui è forte l’attenzione alla crescita personale e lo stimolo al superamento dei propri limiti; i progetti su cui lavorare sono scelti con molta cura in funzione della possibilità di innalzare il livello qualitativo dell’azienda, dei partner e dei progetti stessi; per rendere migliori i progetti è favorito lo scambio continuo di informazioni e la collaborazione tra i diversi gruppi di lavoro, in modo che ognuno possa arricchire gli altri con il proprio punto di vista”. Punto di vista molto particolare è quello di Carmen Saladino che è una biologa specializzata in patologia clinica ma che collabora allo sviluppo delle idee imprenditoriali. All’interno di Entopan Carmen ha dovuto affrontare un cambio di mentalità notevole rispetto a quello cui era abituata perché veniva da un approccio tradizionale alla medicina fatto di routine schematiche. Entopan invece – afferma Carmen – l’ha portata a ragionare fuori dagli schemi, a creare un proprio percorso in maniera libera usando in modo creativo il proprio bagaglio culturale, a sviluppare nuove capacità e a far venire fuori quelle nascoste.
Metroitalia Innovation Hub: una community per l’innovazione nella riqualificazione urbana
È proprio da questi modelli di lavoro interattivi e multidisciplinari che nascono progetti attraverso i quali provare a dare risposte alla complessità. Uno di questi progetti è Metroitalie innovation Hub. Si tratta di un progetto che vuole creare una community per l’innovazione, ossia uno spazio sistematico di ricerca e sviluppo in cui operatori pubblici e privati possano sostenere e condividere percorsi di approfondimento, collaborazione e costruzione di reti sui temi della rivoluzione digitale e dell’innovazione per provare a ideare e realizzare nelle città progetti innovativi di riqualificazione urbana.
Metroitalie innovation Hub è stato disegnato da Entopan, che è anche strategic advisor, e promosso da Prepare for Change Euro Mediterranean International Institute (che Entopan ha contributo a creare), in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (in qualità di scientific advisor).
Metroitalie innovation Hub prevede due laboratori (il laboratorio sulle smart city e il laboratorio di Science of Universal Life) e tre moduli trasversali: uno per la gestione dei big data, uno per la digitalizzazione dell’innovazione sociale, e uno per approfondire l’etica dell’innovazione.
Il progetto è partito. Sono stati fatti degli incontri con player tecnologici internazionali (Google, Cisco, …). Adesso sono in una fase di confronto e discussione con degli attori di alcuni territori. Si sta ragionando con l’area delle Madonie vicino a Palermo per provare a fare partire un laboratorio di trasformazione del territorio. Inoltre, entro la fine del 2018, si organizzerà un convegno internazionale per capire come le nuove strategie si possano collegare con quel territorio ed il suo sviluppo.
Casa100k: per un’edilizia innovativa, sostenibile e di qualità
Su un altro ambito rispetto ai progetti presentati è il piano di sviluppo decennale per la realizzazione del prototipo mondiale del concept Casa100K, che Entopan ha elaborato per conto di un cliente. Il piano prevede di arrivare alla costruzione, sull’intero territorio nazionale, di 600 alloggi ispirati a questo concept.
Casa100k è un progetto dell’architetto Mario Cucinella incentrato sulla ricerca di nuovi stili abitativi e su un’edilizia innovativa, sostenibile e di qualità. La caratteristica principale di Casa100K è data dal fatto che l’abitazione non produce emissioni di CO2, che è personalizzabile secondo i desideri dei propri abitanti, e che è strutturata per favorire la socialità familiare e interpersonale.
I partner di progetto, oltre ad Entopan che ha il ruolo di consulente strategico, sono lo studio di progettazione di Cucinella (MCA – Mario Cucinella Architects) che si occupa della progettazione, e Ferraro Spa, società leader nel settore delle costruzioni. che si occupa dello sviluppo.
Attualmente il progetto ha ottenuto un finanziamento bancario e si attende la progettazione esecutiva da parte di Cucinella.
Talent Camp: l’innovazione in formazione
Se ci spostiamo dalla progettazione architettonica e dalla valorizzazione dell’artigianato locale e dei territori, ma rimaniamo sempre nell’ambito dell’innovazione, un progetto molto interessante che riguarda la formazione, e che Entopan sta portando avanti con entusiasmo e partecipazione già da alcune edizioni, è Talent Camp. Si tratta di un servizio ideato e offerto da Entopan per favorire l’incontro tra aziende e giovani talenti.
In questo progetto Entopan ha riportato le sue modalità di selezione del personale per cui, come raccontato dalle ragazze e dai ragazzi del gruppo ICT (Francesco, Chiara, Anna, Salvatore, Simone, Giuseppe) e da Giusi Crimi, socio e responsabile del rapporto con i clienti e delle questioni legali e amministrative, sono i principi posseduti, il carattere ed il sistema valoriale a contare maggiormente, più ancora delle competenze professionali.
Quindi anche in Talent Camp Entopan non basa la selezione dei talenti esclusivamente sul curriculum. Le competenze e le qualità individuali sono valutate attraverso la partecipazione ad un laboratorio composto da più compiti progettuali. Le attività di laboratorio sono definite sulla base delle esigenze delle imprese che promuovono il camp e concepite per valorizzare al massimo le capacità dei partecipanti. L’azienda interessata contatta Entopan e concorda gli elementi caratterizzanti la struttura organica del camp: durata, project work, profili e rimborso spese per i candidati. Gli ammessi al camp sono introdotti in un percorso di accompagnamento/tutoraggio presso la sede di Entopan. Il percorso è organizzato step by step. Il passaggio allo step successivo è concesso solo dopo aver superato un percorso selettivo a cadenza mensile.
Entopan ha previsto tre tipologie di camp:
1. Boot camp, workshop pensato per un elevato numero di candidati, fino ad un massimo di 200. È richiesta la frequenza full time per un periodo compreso tra i 3 e i 7 giorni. Il formato prevede la suddivisione dei partecipanti in gruppi di 6 persone. Ad ogni gruppo è assegnato un facilitatore che ha il compito di guidare i partecipanti in un lavoro di squadra mirato all’analisi e alla risoluzione di problemi specifici;
2. Essential camp, workshop che richiede la frequenza full time per un periodo esteso da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 5 mesi. Ogni partecipante svolge le attività affiancato da un tutor;
3. Intensive camp, workshop di durata annuale studiato ed adattato, di volta in volta, ad un numero di candidati stabilito in base alle particolari esigenze aziendali. È richiesta la frequenza full time. Il formato prevede un percorso di selezione con accompagnamento/tutoraggio.
Sempre in tema di formazione una novità progettuale ideata e seguita in qualità di consulente strategico da Entopan, che prenderà avvio alla fine del 2018, è il master di perfezionamento in Innovazione e Sviluppo Industriale e di Contesto organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria.
Il Master ha l’obiettivo di fornire a neolaureati, professionisti ed imprenditori quell’insieme di conoscenze e di strumenti metodologici ed operativi in grado di qualificarli come manager dell’innovazione, e di metterli, quindi, nelle condizioni di affrontare le sfide imposte dagli scenari dell’Industria 4.0 e della trasformazione digitale.
Le candidature hanno fatto registrare un successo, sono andate al di là dei posti previsti.
Oltre Open Innovation Hub: innovazione tecnologica e competitività delle aziende
Per affrontare in maniera più diretta le problematiche dell’innovazione tecnologica Francesco Cicione e i suoi soci hanno pensato di creare uno spin-off di Entopan. Così è nata Oltre open innovation hub una nuova società che vuole intercettare domanda e offerta tecnologica (industria 4.0). Oltre offre spazi di coworking e di incubazione, attivi sull’intero territorio nazionale grazie a partnership strategiche con i principali player del settore. Oltre è diventato ente gestore del polo di innovazione Smart manufacturing della regione Calabria. Oltre è anche braccio operativo del Digital innovation hub di Confindustria.
Uno dei progetti che Oltre sta realizzando è Tannhauser. Tannhauser – Digital & Social Innovation Hub è il progetto di un incubatore di innovazione sociale digitale per la Calabria. Il progetto vuole rivolgersi a scuole, imprese e associazioni/comunità, che hanno voglia di sperimentare nuovi metodi per apprendere (attraverso l’analisi dei big data, la stampa 3d o la robotica), scoprire e valorizzare la cultura, esaltare e indirizzare il talento e partecipare attivamente alla trasformazione dei problemi del proprio territorio in opportunità di impresa e lavoro.
Il progetto prevede la realizzazione di un’infrastruttura concettuale e di una fisica. La struttura concettuale è stata realizzata, quella fisica è in fase di realizzazione, perché Entopan ha acquistato uno spazio fisico che deve ristrutturare e farlo partire con un finanziamento bancario.
Oltre segue anche un altro progetto pilota, molto importante, ideato da Entopan: Innovare in rete, pensato per valorizzare una rete di hub fisici, acceleratori di innovazione, distribuiti sul territorio nazionale, e per selezionare e sostenere progetti di innovazione.
Il progetto è stato proposto da Entopan a Banca Etica. La banca cercava sul territorio qualcuno che fosse in grado di intercettare progetti di innovazione sociale e la proposta gli è piaciuta. Altri partner sono la Fondazione Bruno Kessler (FBK – importante centro di ricerca a livello europeo presieduto dal Prof. Francesco Profumo), che Entopan ha convinto ad entrare nel progetto, e la Fondazione Brodolini.
Nell’estate del 2018 è stato pubblicato un bando con l’obiettivo di migliorare la competitività delle aziende attraverso la valorizzazione ed il sostegno dei progetti di innovazione. Il bando, rivolto alle start-up innovative, agli spin off universitari, alle piccole e medie imprese (ma anche ai soggetti del terzo settore) interessate allo sviluppo di processi, prodotti e progetti di innovazione, ha stanziato 10 milioni di euro. I progetti ammissibili dovevano prevedere un piano di investimenti compreso tra 100 e 700 mila euro. Per i progetti ammessi è previsto un finanziamento di Banca Etica da restituire in 10 anni e un sistema di accompagnamento allo sviluppo del progetto comprensivo anche di servizi di assistenza di tipo specialistico forniti dai vari partner in funzione delle loro competenze. Le domande presentate sono state circa 350.
Infine, sempre da Oltre Open Innovation Hub, è stata avviata OASI – Oltre Advanced School of Innovation, corporate faculty che si caratterizza come uno dei primi centri italiani di alta formazione sui temi della trasformazione digitale e dell’open innovation, promossa in collaborazione con Università della Calabria ed alcuni dei player di settore più importanti a livello internazionale quali Cisco, NTT DATA, Fastweb, Cariplo Factory, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Brodolini, etc. La scuola ha già avviato le proprie attività con un Master sui temi dell’Innovation Management e nel 2019 verranno avviati tutti i corsi (oggi ve ne sono circa 50 a catalogo, di cui alcuni verranno offerti gratuitamente al territorio per favorirne la crescita e la capacity su questi temi decisivi.). Anche nel caso di OASI è fondamentale l’approccio multidisciplinare e la costante tensione agli sconfinamenti: oltre alle scienze pure e tecniche, i problemi dell’innovazione vengono affrontati con uno sguardo ampio integrando i domini di competenza con le scienze umanistiche, le scienze sociali, le scienze economiche e computazionali.
La partecipazione in A Colorni-Hirschman International Institute
La rassegna di alcuni dei progetti di Entopan ha messo in risalto un approccio basato sulla valorizzazione della qualità e dei valori dei soggetti coinvolti, sull’assunzione di resp0nsabilità individuale e sociale, sull’interazione continua e sulla contaminazione di conoscenze ed esperienze come principio di funzionamento. In queste caratteristiche è evidente uno spirito che si richiama al pensiero di Albert Hirschman e Eugenio Colorni.
Nelle attività di Entopan e nelle modalità con cui è organizzata la società ed è strutturato il lavoro ha giocato un ruolo anche Luca Meldolesi e l’A Colorni-Hirschman International Institute (AC-HII). “Luca Meldolesi con i suoi interventi in azienda ha instillato – racconta Francesco Falvo D’Urso – in ognuno di noi la curiosità, la voglia di conoscere meglio il proprio territorio e la sensazione che i limiti del possibile siano lontani”.
Francesco Cicione precisa come nel processo di sviluppo della società sia venuto spontaneo inserire Luca (con il suo pensiero, le sue attività, i suoi stimoli) e dare una mano decisiva a promuovere l’idea di costruire il AC-HII (ed a sostenerne la nascita e la crescita) (3).
Tutto questo, continua Francesco, è avvenuto per tre motivi: mettere a sistema il lavoro di Luca Meldolesi (nello sviluppare un pensiero originale e nel creare una classe dirigente) e del gruppo di persone che in questi anni ha gravitato attorno a lui; soddisfare un debito di riconoscenza nei suoi confronti per gli insegnamenti ricevuti; valorizzare, attraverso un lavoro di analisi e di accompagnamento allo sviluppo, il patrimonio di conoscenze, competenze e relazioni che si è formato nel corso del tempo (ad esempio, accogliendo all’interno di Entopan soggetti con capacità e professionalità differenti e le più disparate).
Hirschman, Colorni e Meldolesi – ci tiene a rimarcare Francesco – sono serviti a dare una base teorica in grado di rafforzare l’identità di Entopan, il suo modo di fare e la sua personale visione del lavoro. “Si tratta di una realtà che è un lusso per il Sud”, afferma Laura Masi con una sorta di sconforto. All’interno di Entopan, sostiene, c’è un enorme spazio per la crescita personale grazie alla condivisione di esperienze differenti, all’incentivo all’assunzione di responsabilità, alla presenza di competenze interdisciplinari che rendono la contaminazione preziosa e feconda. Anche Giusi Crimi sottolinea questa caratteristica di Entopan: “ognuno si deve assumere la responsabilità di fare bene il proprio lavoro e di farlo con intelligenza provando a spostare sempre più in là il proprio limite, ragionando fuori dagli schemi e imparando gli uni dagli altri”. Per rispondere alle esigenze dei clienti e della complessità dei problemi affrontati – afferma Giusi – hanno cercato di mettere su una squadra variegata per cui si realizza una sorta di trespassing professionale.
Col tempo tutti quelli che lavorano in Entopan sono riusciti a perfezionare il loro modo di essere, definendo il metodo e potenziando la vision per fare meglio. Oggi – afferma Francesco Cicione – Entopan riesce a produrre dividendi etici e sociali per il territorio:
– Facendo crescere i giovani calabresi;
– Promuovendo valori positivi anche tra i clienti e gli altri imprenditori con cui entrano in contatto in una sorta di processo emulativo;
– Sostenendo e praticando un impegno personale di restituzione;
– Creando reti di collaborazione virtuose.
Da Società di Consulenza a Provider di Innovazione
Oggi Entopan guarda al futuro.
L’obiettivo è quello di completare entro il primo semestre del 2019 (a conclusione del quinquennio del piano di sviluppo 2014-2015), l’evoluzione da “società di consulenza” a “provider di innovazione”, ovvero, in un soggetto che non si limita ad “erogare servizi per l’innovazione” (appunto la società di consulenza) e che invece “investe lavoro e progettualità nei processi di innovazione” (ovvero il provider di innovazione”), stipulando, in questa prospettiva, nuove partnership con player globali e fondi di investimento (che sono già in fase di avanzata discussione).
Non sono molti i “provider di innovazione” che agiscono sul territorio italiano: si contano sulle dita di una mano, ed è ancora più sorprendente ed inedito che uno di questi si stia costruendo da un territorio complicato quale è il Mezzogiorno d’Italia (ma, per dirla alla Meldolesi “il nuovo viene dal sud”).
“È una sfida ambiziosa e difficile, da attuare anche in un quadro normativo in forte ritardo. Ma è una sfida entusiasmante e ricca di stimoli che, con l’aiuto di Dio ed il nostro impegno, vogliamo portare a termine”, dice Francesco Cicione.
Note:
(1) L’articolo è stato elaborato da una serie di interviste con soci e collaboratori di Entopan, realizzate tra settembre 2017 e settembre 2018.
(2) Legge 44 del 1986 sull’imprenditoria giovanile voleva favorire, attraverso un sistema di agevolazioni, la nascita di nuove imprese al Sud costituite da giovani di età inferiore ai 36 anni.
(3) Entopan, tra l’altro, progetta e gestisce il sito www.colornihirschman.org.