Eugenio Colorni

Eugenio Colorni

Eugenio Colorni (1909-1944) nacque a Milano da famiglia ebrea benestante di tradizione risorgimentale. Filosofo, allievo di G.A. Borgese (Estetica) e di P. Martinetti (Metafisica), si laureò con quest’ultimo nel 1930 con una tesi sull’individualismo leibniziano. Per proseguire i suoi studi, dimorò a Berlino ed a Marburg, come lettore di italiano. Incontrò allora, per la prima volta, Ursula ed Albert Hirschmann. Si specializzò a Milano nel 1933 con una tesi sulla filosofia giovanile di Leibnitz; e divenne professore di filosofia nei licei. Si trasferì a Trieste dove entrò a far parte del “Centro interno socialista” di cui sarà poi responsabile. Fu arrestato nel 1938; e dopo un periodo di detenzione a Varese, venne condannato a cinque anni di confino a Ventotene. Insieme alla moglie Ursula, partecipò alla elaborazione del Manifesto di Altiero Spinelli e di Ernesto Rossi per gli Stati Uniti di Europa, di cui scrisse in seguito un’introduzione. Evaso dal confino di Melfi dove era stato trasferito con la famiglia, Colorni si recò a Roma dove si impegnò nella Resistenza. Cadde nel maggio del 1944 alla vigilia della liberazione della capitale.