Il caso del progetto “Il Miglio Santo”

Il caso del progetto “Il Miglio Santo”

Un percorso che nasce inizialmente su un turismo religioso locale ma che adesso coinvolge tutto il territorio dell’Agro Nocerino Sarnese
di Aniello Ascolese
Il 25 febbraio del 2017 è iniziata questa avventura sotto gli auspici di un incontro alla Regione Campania con il prof. Luca Meldolesi e la consigliera regionale Antonella Ciaramella. Da una serie di ricerche e tesi sul territorio di Pagani, fatte svolgere dal vivaio dei ragazzi universitari seguiti da me, nasce l’idea di sviluppare un percorso religioso turistico locale su una strada lunga un miglio in cui ci sono 7 chiese (di cui 5 santuari mariani, una basilica pontificia con la grande figura e il corpo di S. Alfonso Maria de Liguori e la casa del beato Tommaso Maria Fusco prossimo ad essere chiamato all’altare come santo; da qui il nome “Il Miglio Santo”). Il 25 aprile al santuario della Madonna del Carmelo detta “delle galline” è stato fatto un convegno per presentare questo progetto, al quale sono intervenuti lo stesso Luca, la Ciaramella e tutte le autorità territoriali. Inoltre, grazie all’appartenenza alla rete di Federalismo Democratico, sono stati invitati anche Tommaso di Nardo e Paolo Caputo che con la loro esperienza e professionalità hanno dato il loro contributo fattivo. Da qui è nata una bella comunione di intenti tra Pagani e Giugliano in Campania (area di riferimento di Tommaso) con collaborazioni e partecipazioni ad incontri e convegni, come l’ultimo “Giugliano scuola d’impresa”.
Quello che ho sempre imparato da Luca è di cercare tra le difficoltà le opportunità in ottica hirschmaniana ed, infatti, davanti alla difficoltà di Pagani che non aveva un albergo, dietro consiglio di Luca, abbiamo sviluppato l’idea di albergo diffuso cioè il potenziamento dei B&B locali e l’apertura di nuove strutture di accoglienza.
Davanti all’impossibilità delle amministrazioni di trovare i fondi ho cercato una soluzione. Mi sono messo a studiare S. Alfonso e la sua vita ed ho scoperto che S. Alfonso quando era giovane frequentava l’ospedale degli incurabili curando i malati con delle erbe e queste erbe, in base alla ricostruzione degli storici, le usava anche nei cibi. In questo modo ha raggiunto la veneranda età di 91 anni in un periodo, quello del 1700, nel quale la vita media era di 40-50 anni. Sulla base di queste scoperte ho analizzato e sintetizzato le erbe e le ho date ad un liquorificio con il quale ho creato il “Liquorino di S. Alfonso” che è stato venduto e ha consentito di creare una piccola rendita per l’associazione. Con questi utili l’associazione, sempre per favorire il turismo religioso, ha promosso il restauro di un quadro della pinacoteca di S. Alfonso chiusa da 20 anni.
Adesso l’associazione ha nel prossimo futuro la pianificazione di un tour con le scuole: si vuole organizzare per il prossimo anno un percorso di 10 km in cui gli studenti, presi con un pullman, saranno gestiti da dei volontari che li guideranno sul territorio, li porteranno a mangiare e a fare laboratori formativi presso aziende locali. Tutto questo dovrebbe favorire lo sviluppo dell’area perché, come diceva Hirschman, l’economia di un territorio cambia in base alle connessioni messe in moto dagli investimenti a monte e a valle, ma anche su ambiente e politica. Iniziando a muovere le scuole con i ragazzi si muovono anche le famiglie che ritornano con i figli a rivedere i posti dei loro racconti entusiastici, e questa è la capacità di un qualsiasi investimento endogeno o esogeno, all’interno di un settore come quello turistico religioso, di creare altri investimenti in settori diversi da quello iniziale.
Inoltre, dato che il turismo per essere gestito ha bisogno principalmente di formazione, l’associazione ha promosso dei corsi per volontari “Cicero Tour Storyteller”. Da questi corsi sta nascendo con altri contatti locali tra Angri e Nocera anche la possibilità di aprire all’interno della basilica un protocollo d’intesa con l’Accademia Alfonsiana di Roma, la curia di Nocera-Sarno, l’Università la Sapienza di Roma e il dipartimento del turismo religioso del MIUR per dare la possibilità, una volta finito il corso annuale di accompagnatore turistico volontario, di continuare il percorso universitario riconoscendo 18 crediti formativi da poter utilizzare al secondo anno universitario, e, infine, per promuovere iniziative imprenditoriali legate al turismo religioso sfruttando i fondi del progetto Policoro.
C’è tanto in pentola ma tocca a noi, per quel poco che siamo capaci di fare, rinnovare l’equilibrio delicato in continuo movimento tra ricerca ed iniziativa, tra agilità possibilista e mobilitazione delle energie, e coinvolgere tutti in questo piccolo progetto di sviluppo economico locale per dare lavoro ai giovani e alle attività locali e per favorire la continuità del progetto dell’associazione, che abbiamo chiamato simpaticamente STRESS (Storico, Turistico – territoriale, Religioso, Economico, Sociale, e Sostenibile), perché lo sviluppo economico locale non è un processo lineare entro cui si realizza spontaneamente la coincidenza dell’interesse economico dei singoli operatori con l’obiettivo dell’allocazione ottimale delle risorse, ma è invece un processo discontinuo e caratterizzato da squilibri che producono e riproducono delle diseguaglianze, da qui il termine STRESS.