06 Mag Venti del Sud n.17 – Aprile 2024
Tra formazione, reti e spazi di scambio reciproco: un viaggio in Anutel con Daniela Caianiello verso la buona gestione dei comuni italiani
di Laura Tolentino*
Intervista a Daniela Caianiello, Comune di Pozzuoli**
Su Daniela Caianiello
L’esperienza di Daniela Caianiello in Anutel è il racconto di un viaggio, tra formazione, reti di persone e spazi di reciproco scambio. Ci siamo incontrate nel suo ufficio di Pozzuoli, Comune nel quale è attualmente Dirigente degli Uffici Tributi e Personale.
Prima di approdare a Pozzuoli, quello che lei definisce “l’ente grande”, Daniela lavora a Cardito: un comune dell’entroterra campano che conta circa 22.000 abitanti. In un ente piccolo, spiega, “invece di avere Dirigenti alle spalle, sei solo e abbandonato e ti vedi tutto tu. Quindi considerate che io a Cardito avevo quello che a Pozzuoli fanno una decina di posizioni organizzative.”
Non avere un Dirigente significa patire l’assenza di un’interfaccia che filtri il lavoro tecnico dell’ufficio e la parte politica dell’ente: “là fai la gavetta perché hai la possibilità di vedere tutto il processo dall’inizio alla fine: lo segui tutto. Quindi secondo me un Dirigente può fare il Dirigente se veramente ha fatto la gavetta nell’ente piccolo e ti sei vista tutto dall’inizio alla fine, hai pianto e quindi poi alla fine puoi anche risorgere […] Quando ti manca questo approccio con il lato politico, con gli stakeholder – che possono essere i Consiglieri, il Ragioniere, il Sindaco o il Capo di gabinetto – ti manca un pezzo importante di quello che è il ruolo del Dirigente, che è proprio quello di coordinare i collaboratori e poi di portare fuori quello che si è fatto. Quindi, l’ente piccolo in questo ti dà un grande aiuto.” E continua: “Se perdi i pezzi poi non sei più competitivo, ma proprio a livello di Comune. Quindi essere sempre informato sulle ultime cose, le ultime delibere, è un valore aggiunto. Ma, secondo me, il Dirigente deve fare questo: il valore aggiunto è quello di cercare di formare gli altri. Altrimenti poi ci si ferma tutti.”
Nella sua esperienza a Cardito, Daniela si forma, acquisisce nuove competenze e perfeziona un modus operandi che sarà poi utile a partire da quando vince il concorso per Dirigente a Pozzuoli. “Il Comune di Pozzuoli è un Comune molto difficile e, quindi, ci voleva – oltre alla preparazione – anche una verve, un carattere che loro negli altri candidati che erano arrivati all’orale non avevano visto. Quindi, a prescindere da quelle che potevano essere le conoscenze di base che potevano essere evidenziate dai compiti scritti, quello che è importante è anche avere un’autorevolezza, un carattere in grado di sopportare il Comune.”
Se è vero che la gavetta a Cardito ha permesso a Daniela di sviluppare alcune competenze e implementarne altre, è anche un altro elemento a incidere sulla sua carriera. Nel 2014 è Ragioniera Capo del Comune di Cardito con già 14 anni di esperienza alle spalle, quando inizia una collaborazione con l’Associazione Nazionale Uffici Enti Tributi, meglio conosciuta come Anutel, per la quale prepara ed eroga corsi di formazione per i suoi colleghi nei comuni di tutta Italia in materia di contabilità armonizzata: un’assoluta novità rispetto al mondo delle regole contabili seguite fino a quel momento.
Nel 2015, come già accennato, partecipa e vince il concorso come Dirigente presso il comune di Pozzuoli. Ci racconta: “se ho vinto il concorso a Pozzuoli è stato grazie al fatto che facevo le docenze. Perché l’approfondimento che comporta il dover fare delle lezioni, ha fatto sì che fossi in grado di fare una prova scritta senza norme di riferimento […] avevo le slide in mente, avevo tutto e, quindi, è andato benissimo rispetto ad altri che magari pur essendo bravi in maniera pratica non avevano la possibilità di riuscire a scriverlo e a ricordarlo, perché avevano una preparazione diversa.”
A supporto dei comuni italiani
È a questo punto che Daniela inizia a parlarci del suo viaggio in Anutel: “inizialmente ero entrata in Anutel per un motivo economico, perché era un modo per guadagnare qualcosina facendo le docenze […] Però poi dopo si è aperto un mondo di cose che uno è riuscito ad avere, di legami, di amicizie che sono nate con tante persone.Anche da lontano, si sono innescati legami professionali profondi trasformati in sincere amicizie, ormai ho tanti amici in tutta Italia, dal profondo Nord alla Sicilia.”
Nella foto Daniela Caianiello (a destra) con la collega e amica Elena Brunetto (a sinistra) durante un corso di formazione
Quella di Anutel è una realtà che nasce a metà degli anni Novanta allo scopo di supportare il personale degli Uffici Tributi all’interno degli Enti Locali fornendo una serie di strumenti atti alla risoluzione di difficoltà nell’amministrazione del quotidiano per gli operatori del settore. Successivamente, l’Associazione amplia i suoi servizi entrando in contatto con ambiti come il personale, le gare e il settore finanziario. Dal suo computer con Daniela visitiamo il sito web dell’Associazione e leggiamo alcuni numeri: ad oggi l’Associazione conta 3705 Comuni, 18 Province, 41 Unioni di comuni, 675 Funzionari, totale associati 4850, dislocati sull’intero territorio nazionale. Ogni Comune paga una quota associativa annuale – proporzionata alla grandezza dell’ente – che garantisce l’accesso a una rassegna stampa, alla possibilità di pubblicare articoli rispetto a temi salienti per il settore, a un pacchetto di modulistica preimpostata e ai corsi di formazione – circa 150 all’anno – gratuitamente per tutti i dipendenti dell’ente, sia da remoto che in presenza.
Tornando all’homepage del sito web di Anutel, Daniela mostra la sezione dedicata ai servizi che l’Associazione offre ai soci. Passiamo dalla sezione dei videocorsi online che, essendo registrati, “te li ritrovi sempre; quindi alla fine puoi andare a rivederlo, oppure se lo vedi in presenza, e in quel momento arriva un assessore che ti interrompe, ce l’hai sempre disponibile”, alla rassegna stampa giornaliera, per poi soffermarci sulla sezione dedicata alla modulistica: “qui vedi tutta la modulistica, per esempio, dei fondi Covid che è stata scaricata da tantissima gente. La gente andava qui, andava a scaricare questo file di calcolo che è stato scaricato addirittura da chi non era socio e ha chiesto le credenziali a qualche collega.”
Il mandato di Anutel è quindi quello di offrire servizi ai comuni a costi molto più contenuti di quelli che ciascun comune da solo potrebbe trovare sul mercato. Daniela per farci comprendere la portata di questi servizi e la motivazione di chi, come lei, ci lavora, fa un esempio su tutti. Ci racconta di aver elaborato la modulistica riguardante l’utilizzo dei fondi COVID, cioè un file che aiutasse gli altri comuni a calcolare quanto dovevano vincolare nei loro bilanci. “Questo file è stato scaricato da 1.000 persone! è stato utilizzato da 1.000 comuni!” Questo stesso servizio un singolo comune, durante la pandemia, da solo lo avrebbe pagato 500 euro presso un privato.
Oltre ad una notevole differenza sul fronte di spesa, spiega Daniela: Anutel ha di diverso (rispetto ad altre realtà di formazione) il fatto che è un’Associazione. “I Comuni partecipano e partecipano come soci; quindi, hanno voce in capitolo.”
Continuando a navigare sul sito web, Daniela mostra il video di presentazione di Borgo Anutel: uno spazio formativo residenziale in Calabria che permette ai soci di vivere occasioni di formazione in presenza in uno spazio dedicato. Mentre guardiamo il video, Daniela ci racconta che “a fine mese di gennaio siamo stati tre giorni in sede, perché ora la sede ha sia la parte online che residenziale. Quindi adesso dormiamo lì, poi c’è il ristorante, poi il posto dove fanno i corsi e poi c’è la parte degli uffici: una volta che arrivi la è come se fosse quasi un college.” Daniela sottolinea come la possibilità di partecipare ad occasioni di formazione residenziale permette ai partecipanti di cristallizzare i legami e crearne di nuovi, valorizzando la peculiarità dei singoli territori associati. È stato bello perché è un’esperienza in cui uno ha vissuto anche dei momenti di pausa: c’erano i pranzi, le cene, siamo usciti. Poi uno si conosce, per cui alla fine se hai problemi puoi chiamare il collega.”
Nella foto Borgo Anutel, spazio di formazione residenziale in Calabria
“Per me non è una questione di soldi”
Se inizialmente l’esperienza di Daniela in Anutel era legata ad un’esigenza economica, ripete a più riprese nell’intervista che il leit motiv che la spinge a continuare questa collaborazione sia fortemente mutato nel tempo: “Adesso, ad esempio, siamo stati tre giorni in sede, io il corso l’ho avuto solo un giorno e sono rimasta gli altri due perché c’era la collega, per confrontarmi con gli altri. Quindi comunque mi faceva piacere essere presente a prescindere dai soldi, mi hanno pagata solo per una giornata emi sono presa ferie per stare lì e vivere proprio tutta l’atmosfera.”
La realtà di Anutel – grazie all’esperienza, al lavoro e alla tenacia di persone come Daniela – diventa uno strumento attivo che permette un contatto diretto e capillare tra piccole e grandi realtà dislocate sul territorio nazionale. L’incontro tra luoghi e persone genera delle forme di apprendimento reciproco e dinamico tra colleghi che si traducono in uno scambio di pratiche continuo e fruttuoso. Come racconta Daniela, fare docenze in questo contesto implica “un livello di aggiornamento e approfondimento molto, molto alto. Perché fai un corso con 50 persone, 50 colleghi che studiano, che vedono situazioni e che, quindi, ci chiedono cose. C’è un’alta aspettativa”. Aspettativa, quella dei colleghi, che diventa spinta al miglioramento personale e collettivo, va oltre i confini della classe di formazione e permea i luoghi di lavoro quotidiano. Allo stesso modo, anche il servizio di elaborare ed offrire la modulistica implica sempre un livello molto alto “perché quando tu fai un documento sai che verrai verificata da tutti i Comuni, perché quelli che ti conoscono ti vanno a vedere e dicono “vediamo Pozzuoli come ha fatto”.
Le occasioni di incontro possono diventare momenti di formazione anche per i formatori. Facendo riferimento ai suoi corsi, Daniela racconta: “Ricordo sempre la prima volta che sono andata in Sicilia a fare un corso, io ignoravo che per la Sicilia, in quanto Regione a statuto speciale, le norme del Testo Unico per quanto riguarda le materie finanziarie, non si applicano […] Vado in Sicilia, proietto le mie slide e c’è uno al primo banco che continua a dire “no, in Sicilia no”: qualsiasi cosa che io dicessi, che era presente nelle mie slide, in Sicilia non si applicava.”
Parlando dei suoi corsi in materia finanziaria, Daniela Caianiello ci dice che “qualsiasi cosa tu scriva non può essere improvvisata, ma deve essere pensata e rimuginata”, ma tenere una lezione permette al docente di dare un’attenzione peculiare a determinati temi che, nella ressa delle pratiche del lavoro quotidiano, può venir meno. “Io me lo impongo di fare questi corsi in maniera tale che, comunque, sono costretta a vedermi le delibere della Corte dei Conti, ad aggiornarmi […] se tu continui ad essere oberato dal quotidiano non approfondisci più.”
La strategia del buon esempio
“Raccontaci una storia di Anutel”. È l’invito che viene lanciato a Daniela che, prontamente lo coglie e fa molto di più. Dalle sue parole emerge con forza la dimensione relazionale che attraverso Anutel e i suoi canali di formazione, scambio e condivisione, Daniela è riuscita a creare. “Alla fine, tu quando fai un guaio non lo puoi dire a nessuno, quindi chi ti può aiutare? […] Allora chiedi al collega, che magari non hai mai visto in vita tua e, siccome io poi ho un approccio molto operativo, se qualcuno deve dire qualche guaio che ha fatto, lo viene a dire a me. Gli altri sono molto più integralisti, cioè quando vanno a fare i corsi sono molto più seri. Invece io dico “ah, ma Pozzuoli comunque è un posto difficile, ne ho viste di tutti i colori”, quindi quando hanno un guaio mi chiamano e mi dicono “solo tu mi puoi capire”. Io ricevo tantissime email di gente che mi chiede aiuto, che mi chiede come deve fare, telefonate, ma continuamente.”
Altre occasioni, invece, permettono di fare esperienza scontrandosi con realtà diverse, come quella volta che “sono andata a Monza dove c’erano alcuni che non vedevano molto bene il fatto che andassi io a spiegare loro delle cose, visto che io venivo dal profondo sud e loro erano bravi, bravissimi. […] Per cui ci sono state anche volte in cui questo feeling non è nato con tutti.”
Tra i vari aneddoti Daniela menziona anche il caso di comuni che sono rimasti senza Dirigente anche per anni. Daniela ci racconta che per tre anni ha fatto il “dirigente ombra” – come lo chiama lei – per un comune per il quale lei è stata un punto di riferimento fondamentale per un periodo così lungo ed anche attualmente.
Daniela orgogliosamente ci racconta che “a Natale arrivano tutti: la collega di Gragnano mi manda la pasta, il collega di Montescudaio dalla Toscana mi manda i cantucci, il collega di Sciacca mi ha mandato il vaso, quello bellissimo che vedete lì.” Sono doni sì, ma che le arrivano da colleghi, simboli di amicizia e di gratitudine, e sono una bella soddisfazione! Non sono regali che arrivano dalle ditte in cambio di favoritismi. Daniela ci tiene a precisare con orgoglio di non aver mai ricevuto nulla dalle ditte perché “le ditte le paghiamo a 15 giorni a prescindere”.
La connessione della rete Anutel, soprattutto a partire dall’inizio del periodo pandemico, si potenzia sempre di più anche online. Di fronte a difficoltà comuni, l’Associazione ha dovuto introdurre nuovi strumenti per supportare i suoi soci. Racconta Daniela: “con il Covid i Comuni sono rimasti proprio da soli e, essendo rimasti da soli, quelli piccolini si stavano per suicidare. Quindi questo fatto di aver fatto rete quando c’erano da gestire tanti fondi Covid […] Là è nata anche la rete e la chat si è sviluppata.” Di cosa si tratta? “Noi abbiamo tre chat su Telegram, una per i tributi, una sul personale e una sul finanziario. Quindi nella chat se uno ha un problema, tu lo aiuti. La cosa che io faccio sempre in queste cose di Telegram è: ci capita di affrontare una tematica, io carico il lavoro che abbiamo fatto e dico “guardate, è emerso questo problema, noi abbiamo risolto così” e quindi metto già a disposizione degli altri come noi abbiamo fatto. E questo è un grande successo perché tutti quanti poi ci ringraziano […] quindi, viene pubblicizzato e condiviso con 700 persone. Poi, magari, non servirà a tutti, però molti se ne avvalgono. […] Allora tutte le volte che scrivono sulla chat dicono “Daniela Caianiello lo voglio da te” […] e quindi poi ti contattano in privato…”
Daniela, oltre ad essere un punto di riferimento, è un continuo incentivo per tutte le funzionarie e tutti i funzionari iscritti alla rete a fare meglio, a fare bene il proprio lavoro. Grazie alla sua grande disponibilità e al suo senso di responsabilità offre il buon esempio. Come quando ci racconta della sua collega di un comune vicino, la quale, scoprendo un errore nel bilancio e su esortazione di Daniela, lavora tutta la settimana per correggerlo. Perché Daniela è fatta così. “io per una questione personale non mando la cosa sbagliata, che poi non dormo la notte con la paura che mi sgamano, mi faccio venti nottate ma me lo sistemo. Poi può capitare l’errore, ma un conto è che non me ne accorgo, un conto è che non lo faccio deliberatamente perché è sabato e domenica. Non me ne vedrei bene se dovessi fare altro se so che c’è un errore grave.”
Chi sono i funzionari pubblici protagonisti della rete di Anutel?
Leggendo dal suo smartphone, Daniela dice: “ci sono 1158 persone sulla chat di Telegram dei Tributi, 775 su quella del Personale”. Poi racconta: “Diciamo che nella chat ci sono prevalentemente Comuni piccoli. Il Comune grande ha un po’ la presunzione di fare da solo, un po’ ha i Dirigenti; quindi, ha altri canali con cui confrontarsi. In quello piccino, la maggior parte di quelli che scrivono, sono soli in Comune e cercano di avere un confronto con qualcun altro che parli la stessa lingua […] Poi i Comuni piccoli sono principalmente nel Nord; quindi, ne trovi tanti in provincia di Bergamo, tanti in Friuli-Venezia Giulia […] e poi con la chat tu non sai nemmeno da che Comune ti scrivono. Certo, magari lo dicono, però potrebbe essere un Comune piccolissimo che nemmeno sai dove sia.” Anche l’ente piccolo è utente attivo e prezioso nello scambio online. Spiega Daniela: “qualcosa che succede in un altro Comune, proprio perché è piccolino e peculiare e non succede a noi, è comunque un qualcosa che ti può servire sempre: sia come approfondimento che proprio da un punto di vista operativo.” Daniela descrive le community online come “luoghi ricchi di possibilità di trovare nei colleghi di altre realtà degli stimoli e dei supporti in situazioni particolari”, è altrettanto vero che il limite di queste chat è che chiunque può rispondere e, spesso, può rispondere anche una persona impreparata, ma l’importante è controbattere e redarguire se necessario. Nonostante il suo limite, però, la connessione asincrona diventa una fonte di sollecitazioni, stimoli e condivisione di buone pratiche. “Quando tu sei nella chat come io scrivo “mi è capitato questo”, c’è quello che dice “è uscito il decreto” e ti pubblica una cosa. Oppure anche la cosa che ti dice “ah sto facendo questo” e tu ti chiedi “ma perché io non lo sto facendo? Me la sono persa?” Quindi la chat è sempre importante perché comunque arrivano sollecitazioni. Ti stimola perché c’è quello che ti ha trovato un decreto, approfondisci, leggi. Quindi è un modo anche molto veloce, no? Perché hai subito uno stimolo.” Daniela dipinge un profilo del Funzionario dell’ente pubblico ben lontano dallo stereotipo “dell’affezionato al cartellino”. I funzionari che fanno parte della rete Anutel come lei, “scrivono di sabato, di domenica, di notte, di mattina alle sei, cioè ci sono sempre […] Poi dicono “i dipendenti comunali” … sono sempre in attività, se guardi gli orari sono assurdi.” Quello di cui parla Daniela è un funzionario pubblico proattivo, teso al miglioramento personale e collettivo attraverso lo scambio reciproco. Si tratta di professionisti attenti, capaci di cogliere le opportunità celate dietro alle difficoltà e di implementarle attraverso lo scambio continuo nello spazio reticolare integrato – online e offline – che Anutel mette loro a disposizione.
Conclusioni
Il caso di Anutel è in definitiva un ottimo esempio di una organizzazione che funziona grazie all’intraprendenza dei suoi membri in modo prevalentemente spontaneo e paritario. La collaborazione orizzontale, favorita dalle nuove tecnologie, offre infatti ai partecipanti non solo la possibilità di condividere informazioni e notizie, creando innovazione e nuova conoscenza ispirandosi all’operato altrui. Questo spazio reticolare integrato consente ai partecipanti di mettere in pratica le proprie conoscenze, sperimentarsi con la risoluzione dei problemi, godere del protagonismo del ben fatto, del piacere del dono, e della reciproca fiducia con i colleghi. Una autorganizzazione che, non seguendo un disegno rigido imposto dall’alto, favorisce una sana competizione indipendentemente dalla posizione gerarchica occupata. I dipendenti pubblici qui descritti hanno poco del classico stereotipo che li descrive come svogliati e passivi, ricordandoci le riflessioni di Eugenio Colorni, partigiano scomparso per la difesa della democrazia: “E’ troppo facile ricondurre la relativa inefficienza… (delle organizzazioni, ndr.) a manchevolezze di uomini. Essa risiede probabilmente in alcuni difetti di struttura che non permettono di domare e di sfruttare al massimo le atmosfere che si vengono creando spontaneamente tra le masse” (La scoperta del possibile, p.90). La spontaneità, per Colorni come per Daniela, va coltivata, potenziata e riempita di contenuto, alimentando la curiosità e l’ingegno dei partecipanti e l’uso delle reti relazioni di ognuno di loro.
Idee da ricordare
- Lo spirito dello sviluppo può animare la pubblica amministrazione!
- La pratica del buon esempio e l’effetto magnete
- Contrariamente allo stereotipo del funzionario pubblico nullafacente, Daniela è l’esempio di una funzionaria motivata e responsabile verso il bene pubblico
- Lo spazio di Anutel si configura come un ambiente integrato che favorisce lo sviluppo di buone pratiche e l’apprendimento collettivo
- La condivisione di informazioni e la cooperazione come motore di miglioramento collettivo e personale
* Laura Tolentino è dottoranda presso Sapienza Università di Roma.
** Questo articolo si basa sull’intervista a Daniela Caianiello che si è svolta il 20 febbraio 2024.
Ha collaborato all’intervista Veronica Lo Presti.
Ha collaborato alla stesura dell’articolo Laura Fantini.