Venti del Sud n.20 – Dicembre 2024

Venti del Sud n.20 – Dicembre 2024

Come nasce e matura una startup nell’ecosistema dell’Innovazione Armonica. L’esperienza di Nexstory

di Laura Fantini*
Intervista a Sergio Scarpino (Founder e CEO di Nexstory) e Gennaro Di Cello (vicepresidente di Entopan) **

Nel cuore del Sud Italia, dove la creatività incontra la determinazione, nasce Nexstory, una startup innovativa, fondata da Sergio Scarpino, che punta a rivoluzionare il modo in cui le organizzazioni cercano nuove idee creative per raccontare il proprio impegno sociale e ambientale. Il percorso di ideazione e maturazione di Nexstory si inserisce nell’ecosistema dell’Innovazione Armonica, un approccio di pensiero e un servizio di incubazione che mette al centro la crescita umana ed il valore collettivo, integrando tradizione e innovazione.

È la storia di una startup che, grazie al supporto di Entopan Innovation, incubatore, acceleratore e hub di open innovation promosso da Entopan, ha saputo evolversi da un’idea embrionale fino a diventare una futura piattaforma digitale capace di unire la creatività, la tecnologia e i principi di sostenibilità. L’esperienza di Nexstory dimostra come un percorso di incubazione di una startup, fatto di mentoring, affetto e perseveranza, possa sostenere giovani talenti ed essere uno strumento per il cambiamento sociale.

 

Come nasce e si sviluppa l’idea di Nexstory?

L’intuizione di Sergio Scarpino nasce durante un momento di riflessione personale. “Ho sempre avuto la passione di creare qualcosa di mio. Nel 2020, durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, frequentavo l’università telematica e avevo anche molto tempo libero per lavorare su idee e progetti. Ho pensato a qualcosa che potesse valorizzare la mia grande passione per il mondo del cinema e nello stesso tempo aiutare ragazzi che come me hanno una passione, che aspirano a diventare sceneggiatori, registi, attori, e, grazie ad una piattaforma digitale, collegare tutte queste figure e creare lavoro. A quel tempo avevo già maturato una breve esperienza nel mondo del cinema, avevo collaborato con Gianvito Casadonte, direttore artistico, produttore cinematografico e teatrale, fondatore e direttore del Magna Græcia Film Festival, il quale ha subito appoggiato il progetto. La prima realtà con cui ci siamo interfacciati è stata Webgenesys, un’impresa che opera come system integrator proponendo servizi tecnologici a imprese e pubbliche amministrazioni. Ci hanno risposto che era una bellissima idea, ma che non erano loro le figure giuste ad aiutarci e ci hanno suggerito di rivolgerci ad uno dei loro partner. Era il 2021 quando io e Gianvito bussiamo alla porta di Entopan Innovation e presentiamo l’idea”.

Sergio, concepisce inizialmente il progetto di una piattaforma dedicata alla formazione cinematografica per aspiranti sceneggiatori, registi e attori e allo sviluppo di idee creative a supporto di grandi major e produttori cinematografici.Entopan Innovation, che vanta una lunga esperienza a supporto di startup, imprese e organizzazioni, ha saputo intuire fin da subito il potenziale dell’idea e ha deciso di scommettere sulle potenzialità e sulla passione di Sergio, supportandolo e conducendolo attraverso un percorso volto alla maturazione della visione e delle competenze. Il progetto si evolve, cambia forma più volte grazie ad un profondo lavoro di analisi di mercato, di definizione del modello di business, di benchmark con le tendenze e con i numeri reali, e ad un costante percorso di mentorship supportato, in particolare, da Gennaro Di Cello, vicepresidente di Entopan.

L’obiettivo di Nexstory oggi è di rivolgersi alle grandi organizzazioni (corporate, medie imprese, organizzazioni non profit, enti governativi), che hanno l’esigenza di raccontare e di raccontarsi rispetto alle politiche di impegno sulla dimensione ESG, acronimo dietro al quale ci sono tre termini: Environmental, Social, e Governance, che oggi sempre più definiscono l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di una organizzazione. Come spiega Sergio: “Nexstory è oggi una piattaforma di crowdsourcing alla quale le organizzazioni potranno richiedere contenuti creativi, che vengono sviluppati da una ‘crowd’ di creativi iscritti alla piattaforma (autori, sceneggiatori, graphic novel designer). Il modello progettuale di Nexstory intende incentivare una modalità di narrazione più autentica, fedele ai valori aziendali e all’impegno concretamente responsabile nei confronti della società e dell’ambiente, distaccandosi dallo stile tipico della pubblicità che ha la finalità di persuadere il pubblico e i consumatori per vendere un prodotto”.

 

L’incontro con Entopan Innovation

Come sottolinea più volte durante l’intervista, per Sergio è stato fondamentale il coinvolgimento di Gennaro Di Cello, vicepresidente esecutivo di Entopan, il quale, appassionato di cinema, ha subito visto nella proposta, e in Sergio, una potenzialità. Sergio, grazie al contatto con il team di Entopan Innovation, è cresciuto e ha acquisito nuove capacità. Come lui racconta “lavorare con Gennaro è stato essenziale per capire le reali opportunità e le sfide che il progetto comportava. Gennaro per me è stato un mentore, e lo è tutt’ora, che mi ha accompagnato fin dall’inizio, ottenendo, insieme e a piccoli passi, risultati concreti. Quando mi sono presentato per la prima volta presso Entopan, avevo ideato un nome per la startup che mi aveva suggerito mio padre: Revolution Ciack. Durante l’affiancamento offerto da Entopan ho capito che non poteva andare bene, perché il nome deve essere breve, che si ricordi facilmente e che abbia subito un impatto su chi lo ascolta. L’idea di chiamarla Nexstory è nata da un dialogo con tutto il team di Entopan Innovation, e rappresenta bene il nostro obiettivo che è aiutare le aziende e i produttori a raccontare le storie. Inoltre, ricordo la prima volta che ho presentato un pitch avevo una serie di slide davanti e le leggevo perché non ero abituato a parlare in pubblico, non sapevo neanche come si componessero le slide, erano piene di testo. Grazie ai consigli e alla formazione che ho ricevuto dal team di Entopan Innovation ho capito cosa dovevo fare per correggere la breve presentazione della startup in pubblico e suscitare interesse negli ascoltatori”.

Nel tempo, Entopan Innovation ha offerto a Sergio un supporto completo, dalla formazione imprenditoriale al perfezionamento del business model, dall’accelerazione dell’idea alla progettazione degli strumenti di engagement dei partner, dalla strutturazione del business plan alla creazione del team di lavoro, fino alla realizzazione della piattaforma Alfa di Nexstory. Grazie a questo supporto, Nexstory ha partecipato al bando ‘Smart Money’ di Invitalia, ottenendo un primo finanziamento di 12.000 euro e un secondo, premiale, di 30.000 euro, al quale se n’è aggiunto un altro di pari importo da parte di Entopan Innovation. Tutto ciò ha permesso a Sergio di fondare la Nexstory s.r.l. e di segnare l’inizio ufficiale del percorso della startup. “Il rapporto con il gruppo di Entopan, e con Gennaro in particolare, è costante – racconta Sergio – io gli chiedo consigli e periodicamente, anche per brevi momenti, ci allineiamo su progressi, obiettivi, passi successivi, ecc. Entopan Innovation mi ha insegnato tante cose: a rispettare le scadenze e a fare le cose nei tempi giusti, a pianificare e a capire in seguito se si è programmato bene, quali errori sono stati commessi, a far evolvere la startup continuamente. Il rapporto con Entopan Innovation proseguirà ancora, perché l’incubatore e acceleratore ha deciso di entrare nel capitale sociale di Nexstory”.


Quali sono stati gli altri momenti fondamentali per lo sviluppo e la crescita di Nexstory?

Un altro momento cruciale per la startup è stato l’ingresso di Guia Invernizzi Cuminetti, importante produttrice indipendente, che ha portato non solo la sua esperienza nel mondo del cinema, ma anche una rete di contatti preziosi. Questo ha permesso a Sergio di realizzare interviste con sceneggiatori e produttori italiani e internazionali, raccogliendo feedback preziosi per migliorare l’offerta della piattaforma.

In seguito, Nexstory ha partecipato ad altri bandi. Sergio spiega che “la partecipazione ai bandi è stata dettata dalla necessità di attingere a fondi e incentivi pubblici destinati alle startup innovative per accelerare lo sviluppo della piattaforma digitale. La startup, infatti, ha avuto tempi di maturazione più lenti del normale, perché nonostante il supporto di Entopan Innovation, io avevo bisogno di più tempo e di fare esperienza. Il bando ‘Giffoni for Kids’, ad esempio, era un bando nazionale rivolto a startup che desideravano produrre un impatto sulle nuove generazioni; il nostro progetto è stato selezionato tra i primi dieci, il che ci ha permesso di partecipare ad un percorso di incubazione e accelerazione con Giffoni Innovation Hub, incubatore promosso da Giffoni Film Festival, verticale per le industrie culturali e creative. All’interno di questo percorso, Nexstory è stata selezionata tra le migliori cinque giovani imprese e premiata da Startup Italia, uno dei principali magazine italiani dedicati all’innovazione e alle startup”. Questi riconoscimenti e le persone che di volta in volta Entopan Innovation ha messo in contatto con Sergio hanno costituito momenti di crescita personale e di evoluzione della startup.

Inoltre, continua Sergio, “con questi fondi realizzeremo l’evoluzione del prototipo digitale di piattaforma e potremo, finalmente, testare le funzionalità sul mercato, ottenendo i primi feedback da potenziali clienti e stakeholder, fondamentali per interloquire con gli investitori. Finora la nostra è stata una startup atipica, perché abbiamo solo partecipato a bandi, che ci hanno validato l’idea e aiutato a costruire fiducia. Infatti, vincere un bando nazionale Invitalia e due bandi regionali (Lazio e Campania), fuori dalla Calabria, non ci fa correre il rischio di far pensare – ‘eh vabbè sono calabresi, hanno vinto in Calabria, hanno come partner Entopan Innovation, una realtà importante del territorio, quindi possono essere raccomandati. Vincere diversi bandi è stata una soddisfazione e una conferma che l’idea piace non solo a noi ma anche a persone esperte.”

Sergio riconosce che il contesto calabrese ha avuto un impatto significativo sul progetto, sia per il supporto che ha ricevuto, sia perché, secondo lui, il Sud è meno saturo di iniziative imprenditoriali, offre più spazio per idee innovative. “Credo che l’intuizione sia venuta dalle mie passioni, ma la differenza vera e propria sia stata nelle persone che ho trovato, disposte ad aiutarmi, perché si sa che nel Sud si è più calorosi e magari ci si aiuta di più rispetto al Nord. Non so se queste stesse figure le avrei trovate fuori dalla mia regione. Inoltre, qui nel Sud, purtroppo, nascono meno progetti rispetto alle grandi città del Nord, dove c’è più lavoro, maggiori talenti, dato che le migliori menti vanno tutte via, cercano opportunità fuori dalla Calabria. Tutto questo, forse, può aver aiutato, può spiegare il fatto che un progetto diverso rispetto al solito sia stato sostenuto.

Anche la mia famiglia è stata essenziale. Hanno creduto in me fin da subito e continuano a crederci tutt’ora, anche se mi hanno raccomandato di non lasciare i miei studi in marketing alla Lumsa. Non credo che questo sia scontato; i miei sono stati disponibili ad ascoltarmi, disponibili nei momenti di titubanza. In questi quattro anni ci sono state anche tante difficoltà, per i primi due anni ho lavorato da solo al progetto, e lavorare da solo in un progetto in divenire, senza uno scambio, non è semplicissimo, ho avuto molti momenti di sconforto. I miei genitori hanno avuto un ruolo prezioso nel supportare i miei sfoghi e mi hanno dato dei consigli importanti che ancora conservo.”

Il processo di incubazione secondo il modello dell’Innovazione Armonica.

Gennaro Di Cello ci spiega che quel rapporto quotidiano, costante, a cui spesso fa riferimento Sergio è una delle caratteristiche che distinguono l’approccio di accompagnamento alle startup promosso da Entopan. “L’approccio che come Entopan e come ecosistema dell’innovazione stiamo portando avanti si basa sull’Innovazione Armonica. Si tratta di un approccio profondamente diverso rispetto ai modelli speculativi e probabilistici, tipici degli ecosistemi più avanzati. Penso alla Silicon Valley, il più importante ecosistema globale dell’innovazione, nel quale la presenza di grandi risorse finanziarie consente di lanciare call per selezionare idee e startup, alle quali è facile vedere partecipare team di studenti o startup, la cui finalità è individuare un potenziale unicorno tecnologico da scalare worldwide. In uno schema del genere, le regole del gioco fanno sì che l’attenzione sia tutta sbilanciata sulla ricerca dell’unicorno e non sui percorsi di entrepreneurship, di mentoring, di formazione, di crescita delle persone e dei team, di creazione del valore intangibile. In tale contesto, tutto viene piegato alla logica probabilistica. Facciamo un esempio, emblematico: nel 2023, Y Combinator, il più grande acceleratore al mondo, con sede a San Francisco, lancia la call dedicata all’Intelligenza Artificiale; si candidano 24.000 team, tra cui moltissimi studenti; vengono selezionate 112 idee e a ciascun team si assegna un budget di 500.000 dollari, con l’impegno di presentare a breve un prototipo funzionale (proof of concept); dopo 16 settimane ogni team presenta la proposta di valore in un Demo Day finale; i migliori progetti, pochissimi, vengono finanziati con centinaia di milioni di euro, creando, statisticamente un nuovo unicorno globale. È del tutto evidente che il programma di Y Combinator non è tarato come percorso di affiancamento e di maturazione dei giovani imprenditori. Il contesto generale, infatti, l’ecosistema dell’innovazione, è il luogo ideale per la maturazione delle abilità e delle competenze, mentre l’acceleratore si limita a gestire il programma di scouting di nuove idee su cui investire ingenti risorse finanziarie.

Si tratta di un approccio differente da quello che pratichiamo e intendiamo praticare come Harmonic Innovation Ecosystem, per due ragioni: perché vogliamo incrementare il numero di startup in grado di crescere e diventare sostenibili nel tempo; perché nel contesto italiano e, in particolare, del Mezzogiorno d’Italia e, più in generale del Mediterraneo, la nostra missione non è la creazione di ‘unicorni’ ma la nascita di nuove imprese innovative, funzionali al miglioramento della competitività delle filiere produttive italiane, culturali, manifatturiere, della ricerca. Per questo, quando accompagniamo le startup lo facciamo non tanto investendo risorse finanziarie (in alcuni casi lo facciamo partecipando il loro capitale sociale) ma soprattutto aiutando le startup e i giovani a maturare, ad acquisire delle competenze, a sviluppare un mindset imprenditoriale. Questo approccio non si basa solo su ingegnerizzazione dei programmi di incubazione e accelerazione, di routine produttive, di percorsi di mentoring, ma si alimenta in particolare di intelligenza emotiva e affettiva. Non puoi fare questo lavoro se non avverti il desiderio e l’esigenza di trasferire ai founder e ai team con i quali lavori, un patrimonio di valori, conoscenze, passioni. La soddisfazione più bella è assistere alla maturazione di un’idea, di una persona o di un gruppo di persone. Per me è stata una bella esperienza, e ringrazio Sergio, perché mi ha messo nelle condizioni di vivere un’esperienza relazionale gratificante, dato che è stato disponibile ad accogliere i suggerimenti e le mie critiche costruttive, mettendo in discussione l’idea di partenza, procedendo per prove ed errori ed elaborando in tal modo un’idea più matura, convincente, validata in sequenza da stakeholders autorevoli, quali Invitalia, Lazio Innova, Giffoni Innovation Hub, Regione Campania.

Oggi siamo finalmente arrivati all’implementazione del prototipo, frutto di un percorso di maturazione dilatato rispetto alle 16 settimane di Y Combinator, il tempo breve concesso ad una startup per dimostrare la validità dell’idea da scalare.Questa sfumatura è davvero importante, è un tratto distintivo della nostra visione del mondo. In Silicon Valley nessuno ti aspetta, ti fa sconti, noi invece ci interpretiamo come un ecosistema paziente. Quando parliamo di lungo termine non ci riferiamo solo ad un tempo finanziario, ad una dimensione finanziaria che ha bisogno di tempi lunghi per produrre sia impatti positivi – sociali e ambientali – sia effetti remunerativi; ci riferiamo anche alla disponibilità a investire tempo, energie, passioni sul capitale umano, un asset intangibile decisamente più importante dell’asset tecnologico.

La costruzione di una dimensione relazionale, capace di evolvere, richiede una cultura dell’affetto che promuova il supporto reciproco, la crescita personale e la generatività. Questi elementi sono essenziali per creare legami trasformativi che non solo resistono alla prova del tempo, ma fioriscono anche attraverso le sfide d’innovazione e le opportunità condivise. Nel caso di Nexstory, non c’è solo il mio ruolo, il mio protagonismo positivo che prova a trasferire a Sergio valori, visioni, idee, esperienze ma c’è una relazione che si alimenta di un continuo dialogo e di un confronto costruttivo. In questa relazione, quindi, io mi sono arricchito della passione e dei valori di Sergio, del suo entusiasmo, anche della sua capacità di sognare e di immaginare, e viceversa. È stato uno scambio reciproco, da ruoli e posizioni differenti.

Non sempre si riesce a costruire un percorso così profondo e intenso. In alcuni casi, i percorsi sono molto più brevi e intensi nel tempo, ma l’approccio non cambia. Nel caso di Nexstory, siamo partiti con un percorso di pre-incubazione, abbiamo lavorato su un’idea non ancora matura. Abbiamo avviato un lavoro di analisi, di scomposizione e ricomposizione dell’idea, che è cambiata rispetto alla fase iniziale. L’approdo finale è stato diverso, ma condiviso.Da parte nostra non c’è stata nessuna imposizione, insieme, semplicemente, abbiamo cambiato punto di vista. Io ho solo atteso, con pazienza, la maturazione dell’idea. Quando non ero convinto dell’idea iniziale, ho suggerito a Sergio di produrre delle analisi, di raccogliere delle evidenze, di verificare la validità delle idee e delle ipotesi in campo. Dopo aver raccolto dati di mercato, sviluppato analisi, prodotto interviste a produttori, autori, registi e sceneggiatori ci siamo resi conto che la soluzione immaginata non esiste, oggi, in Europa. Abbiamo deciso, quindi, di sviluppare una piattaforma internazionale, non solo per il mercato italiano ma, soprattutto, per quello europeo. Nei prossimi dieci mesi il prototipo che abbiamo immaginato verrà testato, passeremo dalla piattaforma alfa alla piattaforma beta, e il Festival di Giffoni dell’anno prossimo sarà il luogo nel quale testeremo la soluzione.”


Qual è il valore sociale di Nexstory?

“L’idea di fondo è quella di coinvolgere, attraverso una piattaforma digitale, intorno a delle room creative e collaborative, autori e creativi, per supportare le grandi organizzazioni nella costruzione di sistemi di narrazione transmediale, basati su contenuti, stili e toni di voce autentici. Oggi i Sustainable Development Goals sono considerati cogenti per tutte le organizzazioni. Le divisioni tradizionali, cui siamo stati abituati, tra Stato, Mercato, Terzo Settore non reggono più di fronte ai grandi cambiamenti climatici e alle disuguaglianze sociali. O impariamo tutti ad agire come un’agenzia di innovazione sociale oppure non riusciremo a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Inoltre, le imprese non saranno premiate dai consumatori, dagli azionisti, dagli investitori, dalle banche, dagli shareholder e dagli stakeholder. Pertanto, per poter comunicare efficacemente – perché il racconto delle proprie azioni contribuisce a creare fiducia – è necessario disporre di strumenti nuovi, di nuove idee. Il bisogno attuale non è più quello della pubblicità, che spesso tende a sublimare anche ciò che non esiste.

Esistono forti pressioni e un crescente bisogno di adattamento nel mercato, che diventerà sempre più evidente all’interno delle organizzazioni. Se queste ultime andranno a rivedere il modello di business, la catena del valore, il modo in cui generano impatti, dovranno sempre di più spostare il focus dalla Corporate Social Responsability alla Corporate Social Innovation. In altre parole, dovranno ripensarsi come centri di innovazione sociale, come laboratori di co-design sociale. Comunicare questo cambiamento crea motivazioni all’interno dell’organizzazione e restituisce ai soci e agli stakeholder tutti, un senso chiaro del valore che si sta creando. Se questo processo è autentico, può innescare effetti significativi!

Tutto ciò risulta conveniente per un’impresa, per ogni organizzazione. Per un’impresa lo è perché genera impatti positivi, che a loro volta generano maggiori profitti e, al contempo, consentono all’organizzazione di di ripensarsi, di adattarsi ad un mercato in continua trasformazione, di attrarre i clienti – perché i clienti sono più felici se acquistano un prodotto che non inquina, che fa bene alla salute e al pianeta, contribuendo così al benessere generale. Per un ente di terzo settore o per un ente governativo, comunicare gli impatti raggiunti è importante per la sensibilizzazione dei cittadini, per generare fiducia e per innescare ulteriori cambiamenti o per consolidare lo stesso cambiamento. Inoltre, il comportamento positivo degli altri ha un’influenza reciproca; ci influenziamo a vicenda. Un racconto emblematico, lontano dalla superficialità, diventa una leva potente per agire il cambiamento. Non è un caso che Nexstory abbia vinto dei premi e sia stata selezionata anche in assenza di un prototipo, nella fase ideativa, perché intercetta un’esigenza, un sentimento generale, che è nell’aria, lo percepisci.”


Come la piattaforma digitale può aiutare le organizzazioni a raccontare la loro capacità di generare impatti sociali, ambientali, culturali positivi?

“La proposta di Nexstory consiste nel coinvolgere autori e sceneggiatori attorno a un’idea di comunicazione autentica e sincera, finalizzata a raccontare l’impegno di un’organizzazione nel produrre innovazione sociale. Oggi, le aziende devono sviluppare prodotti e servizi che si concentrano sulla creazione di valore, il che implica la generazione di nuovi modelli di business. Questi modelli non devono solo garantire un profitto equo per gli investitori, ma devono anche produrre impatti sociali, ambientali e culturali significativi. Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale co-progettare nuovi modelli di innovazione sociale. Ciò implica che le organizzazioni e gli enti governativi, attraverso il co-design, apprendano come realizzare progetti di innovazione sociale e successivamente comunicare efficacemente i risultati ottenuti.

Attualmente, le grandi organizzazioni utilizzano vari strumenti per comunicare i loro impatti, tra cui l’Integrated Reporting,un metodo che combina informazioni finanziarie e non finanziarie in un unico report con l’obiettivo principale di fornire una visione multidimensionale delle performance di un’organizzazione, evidenziando come essa crei, preservi o distrugga valore nel lungo termine, rispondendo così alle crescenti richieste di trasparenza da parte degli stakeholder. Quest’ultimo è particolarmente utile perché consente di valorizzare tutti i capitali dell’impresa, non solo il capitale finanziario, ma anche quello sociale, culturale e ambientale. Tuttavia, è necessario far evolvere e/o integrare la tradizionale rendicontazione cartacea – come il bilancio sociale, il report integrato e il bilancio di sostenibilità – verso strumenti dinamici e innovativi, quali podcast, docufilm e contenuti seriali.

Questi strumenti possono supportare uno storytelling aziendale più efficace e incisivo. L’obiettivo è creare un prodotto editoriale e comunicativo in grado di riflettere l’impegno, i valori, la passione e gli impatti che un’organizzazione sta generando. È altresì importante evitare pratiche di green washing o social washing; le operazioni devono essere autentiche e basate su una comunicazione reale e sincera. In questo contesto, Nexstory si propone di creare occasioni (contest, call e challenge) in cui le organizzazioni possano confrontarsi con i creativi per definire idee di storytelling che mettano in luce la loro capacità di generare impatti positivi.

È opportuno chiarire che tali pratiche sono già in uso in molte organizzazioni. I responsabili della sostenibilità, del marketing e della comunicazione di un ente coinvolgono autori, sceneggiatori e agenzie creative per definire idee innovative che si trasformano in prodotti di comunicazione. La proposta di valore di Nexstory si fonda sull’automazione e digitalizzazione dei processi di matching e co-design creativo, attualmente gestiti in modo artigianale e manuale. La piattaforma Nexstory intende rendere accessibile a tutti la possibilità di interagire con una community di autori e creativi attraverso un software collaborativo as a service, ampliando le opportunità di generare contest, sfide e workshop, nonché la creazione di stanze virtuali in cui gli autori possono collaborare tra loro in ambienti dedicati, dotati di strumenti e tecnologie di intelligenza artificiale generativa, progettati per offrire un’esperienza utente evoluta.

 

Come si intercetta una buona idea, un talento?

Gennaro ci racconta che non è così semplice trovare giovani così appassionati, motivati e caparbi. “Sergio dice di essere stato fortunato a trovare il team di Entopan ed Entopan Innovation e, in particolare, me come mentor, ma anche noi siamo stati fortunati. Trovare un ragazzo come Sergio, non è comune. Sergio non ha solo avuto un’idea, ma ha anche dimostrato la capacità di coinvolgere persone influenti e competenti che si sono appassionate al suo progetto e si sono fidate di lui. Tra i soci ci sono Gianvito Casadonte, fondatore del Magna Grecia Film Festival, e Guia Cuminetti, una produttrice cinematografica e televisiva di rilievo. Inoltre, è stata la sua determinazione che ha reso possibile il co-investimento da parte di Entopan Innovation e l’investimento a fondo perduto di Invitalia.

Un processo o un percorso non ha successo se non c’è risposta dall’altra parte. Funziona solo quando si riscontrano disponibilità ad accogliere i suggerimenti e la volontà a rivedere le proprie posizioni, lavorando settimanalmente su obiettivi incrementali, affrontando piccoli passi. Nei percorsi di pre-incubazione è fondamentale partire dalle risorse umane: la differenza non sta nella tecnologia o nell’idea, ma nella persona che hai di fronte. Questa persona deve possedere talento e la volontà di intraprendere il percorso. Il nostro compito è valorizzare quel talento; solo così possiamo lavorare sull’idea, sulla razionalizzazione di un modello di business e su un modello di revenue. Possiamo anche iniziare a costruire collegamenti virtuosi con altre startup, imprese ed enti. Tuttavia, se non troviamo questa disponibilità, non ha senso investire tempo in qualcuno che non è aperto a collaborare.

Sergio ha guadagnato la nostra attenzione e fiducia. Gli ho assegnato numerosi compiti e un lavoro impegnativo che includeva analisi, letture di libri, rapporti e documenti, culminando nella costruzione di un piano. Dopo tre mesi, è tornato da me con un lavoro ben documentato, quasi simile a una tesi di laurea, composto da centinaia di pagine. Questo mi ha fatto pensare: “Questo ragazzo non si arrende, quindi vale la pena continuare a investire in lui”. In seguito, ci sono stati ulteriori momenti in cui la sua capacità e la sua motivazione sono state messe alla prova. Sergio ha partecipato ad un percorso di accelerazione gestito da Augusto Coppola, uno dei migliori nel campo dell’incubazione e accelerazione di startup, un percorso impegnativo e rigoroso che molti ragazzi non riescono a portare a termine. Inoltre, ha partecipato al programma di Giffoni, che lo ha costretto a viaggiare e a trasferirsi per alcune settimane nella valle di Giffoni, durante un periodo invernale. Un giovane della sua età potrebbe dire: “L’elaborazione dell’idea sta procedendo lentamente; perché dovrei continuare?”. Tuttavia, Sergio non ha mai gettato la spugna. Questo dimostra il suo carattere, e spero che possa non solo far evolvere Nexstory, ma anche trasformarla in un’impresa innovativa di successo, sebbene non necessariamente in un unicorno o in una startup milionaria.

Se, tra qualche anno, Sergio riuscisse a creare un’impresa di successo, anche con nuovi collaboratori, sarebbe un grande risultato. Questo significherebbe aver fatto emergere un giovane del Sud in un settore complesso come quello delle industrie culturali e creative. Inoltre, si tratterebbe della nascita di un’ulteriore impresa innovativa, nel Sud, e non in settori tradizionali. Credo che un territorio debba puntare su una varietà produttiva e su diversi modi di generare valore economico e occupazionale. Maggiore è la varietà espressa da un territorio, migliore sarà la sua capacità di rinnovarsi e trasformarsi, alimentando la biodiversità e integrando imprese tradizionali con quelle tecnologiche. Questo approccio consente di essere contemporanei e di connettere il locale con il globale.


Conclusione

Entopan ed Entopan Innovation hanno accompagnato questo processo con un lavoro negli anni che ha portato a definire un approccio e una visione coerenti con i valori e la strategia dell’organizzazione, differenti rispetto a modelli estrattivi e speculativi, come quello della Silicon Valley. Gennaro ci dice che “c’è sempre il rischio di conformarsi a mode e modelli prevalenti. Dobbiamo dimostrare che è possibile adottare percorsi di entrepreneurship, incubazione e accelerazione con uno spirito e valori diversi, costruendo così una via italiana all’innovazione. Questa via italiana si basa sulla centralità della persona e della comunità, sul rispetto della dignità delle persone e sulla volontà di recuperare valori come il made in Italy, fondati su ‘sapere’, ‘saper fare’, ‘saper essere’. È fondamentale innervare la tecnologia sulla nostra cultura millenaria, che si ispira alla Magna Grecia, al Rinascimento e all’Umanesimo. Dobbiamo trasferire questi principi ai giovani imprenditori e alle startup, cercando di far dialogare tradizione e innovazione”.

Nel caso di Nexstory, saremo presenti finché sarà necessario, ma è fondamentale trasferire i valori, l’approccio e lo stile di supporto ai giovani talenti e imprenditori all’interno del modello dell’ecosistema. In altre parole, sebbene le persone possano cambiare, il modo di operare e i risultati devono rimanere costanti. Chiunque assuma un ruolo, come quello di innovation manager, startup manager o mentor, deve farlo con uno spirito di servizio e credere in un sistema di valori coerente con i significati profondi dell’Innovazione Armonica. Quest’ultima non è uno slogan, ma rappresenta un metodo e un orizzonte di senso che deve guidare il nostro approccio nel trovare soluzioni inedite ai problemi del mondo.

 

Idee da ricordare

  • Una grande motivazione insieme a caparbietà, perseveranza e impegno sono elementi imprescindibili in un percorso di successo di incubazione di una startup
  • La cultura dell’affetto per aiutare le startup ed i giovani a maturare, ad acquisire competenze e a sviluppare un approccio imprenditoriale
  • L’importanza della pazienza: investimento di lungo termine significa costruire relazioni capaci di evolvere, relazioni trasformative, generative
  • Un’idea di comunicazione autentica, sincera, che mira a raccontare l’impegno di un’organizzazione in un’ottica di innovazione sociale in sostituzione degli strumenti tradizionali
  • Costruire una via italiana dell’innovazione: innervare la tecnologia sulla nostra cultura millenaria

*Laura Fantini è direttrice dell’A Colorni-Hirschman International Institute; è esperta di cooperazione internazionale allo sviluppo e valutazione
** Questo articolo si basa sulle interviste a Sergio Scarpino e Gennaro Di Cello, che si sono svolte rispettivamente il 6 agosto ed il 21 novembre 2024.