
25 Mar Venti del Sud n. 5 – Marzo 2021
Ricerca e innovazione per farsi largo tra i giganti dei prodotti per la pulizia
La collaborazione tra impresa e Università può dimostrarsi potente fattore di crescita e permettere di aprire spazi di mercato anche da Sud
Intervista di Sebastiano Patti* a Antonio Picascia, Amministratore Delegato di “Cleprin”
Cleprin
Nata nel 1991, Cleprin si occupa di produzione di detergenti e articoli per la pulizia per uso professionale e domestico. Cleprin ha il proprio stabilimento a Carinola, nella provincia di Caserta, ed è un’azienda certificata ISO 9001 – 14001 – 45001 – B-Corp.
Idee chiave
- Credere in sé stessi e in ciò che si fa.
- Puntare sempre sull’innovazione non solo di processo e di prodotto, ma di pensiero.
- Porre sempre un’attenzione alta sulla proposta di valore.
- Accompagnare il cambiamento e non frenarlo.
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Le caratteristiche dell’azienda
Tra gli elementi principali dell’azienda, Antonio Picascia, amministratore delegato di Cleprin, mette in risalto alcuni aspetti che considera fondamentali. Tra questi un ruolo di primo piano è riservato alle risorse umane e all’attenzione nei confronti dell’innovazione sia di processo che di prodotto.
“La Cleprin è formata da uno staff giovane ed affiatato – dice Antonio Picascia – fortemente focalizzato sul cliente. Una attitudine coltivata attraverso una specifica attività di targeting che ha accresciuto nel tempo la capacità di rispondere alle esigenze specifiche dei diversi clienti. Questa capacità ha permesso di realizzare prodotti integrati con i servizi di consulenza per supportare i clienti con soluzioni costruite su misura”.
“È un’azienda moderna nell’innovazione e nel management, solida nell’impegno e negli investimenti. Un sistema di gestione integrato ed efficiente garantisce una vasta gamma di soluzioni e i servizi offerti sono confortati da una cordiale ed efficiente assistenza, dalla rintracciabilità informatica delle merci, dalla sicurezza e dalla puntualità dell’evasione dell’ordine”.
Punti di forza della Cleprin
La centralità del cliente è una caratteristica fondante dell’impresa. Il sistema di offerta è complesso, perché prende in considerazione sia i clienti diretti che quelli indiretti, ovvero i clienti dei clienti. “La pulizia e l’igiene all’interno di un albergo, ad esempio, sono parte di un sistema complesso nel quale possono essere coinvolti attori diversi, quindi imprese diverse. Il risultato, tuttavia, viene percepito dal cliente finale come unico. Essere parte di questo sistema integrato di offerta non è semplice” afferma Picascia “basta che un singolo elemento sia debole perché gli effetti negativi si ripercuotano su tutta l’offerta. Cleprin è riuscita a stabilire una relazione col cliente diretto e con i suoi fornitori intervenendo nella catena dei servizi aggiungendo valore all’intero sistema”.
“È dalla fondazione che manteniamo costante l’impegno di soddisfare i clienti. Tale impegno, comporta la continua ricerca di prodotti, formulati in modo specifico e sicuro, allo scopo di offrire una gamma sempre più vasta di soluzioni”.
Secondo l’A.D. Picascia, riuscire a dare risposte senza intaccare la catena del valore e senza creare attriti tra cliente diretto e suoi fornitori, è stato possibile grazie anche al settore R&S di Cleprin. “Il settore Ricerca&Sviluppo del laboratorio interno studia costantemente nuovi formulati, in base alle reali necessità del cliente, impiegando materie prime all’avanguardia, con attenzione alla sicurezza per l’operatore e all’impatto ambientale. I clienti possono influenzare il valore e dunque non vanno concepiti come soggetti passivi, capaci solo di consumare il prodotto/servizio, ma come soggetti attivi che possono influenzare significativamente il valore che si può estrarre dal prodotto/servizio. Nel caso dei prodotti di detergenza, questi potrebbero essere sprecati se chi li utilizza non dispone delle competenze e delle istruzioni per impiegarli bene”.
In buona sostanza, la qualità del servizio dipende dall’interazione fra Cleprin e i suoi clienti. Per questa ragione “l’azienda offre al cliente la possibilità di usufruire di corsi di formazione, per il personale e per la forza-vendita, assieme a un costante servizio di consulenza ed assistenza tecnica per l’uso corretto dei prodotti e dei dispositivi di dosaggio dei detergenti”. Dal momento che i clienti possono influenzare il valore significativamente, “Cleprin pone particolare attenzione nel definire il sistema di offerta e di creazione del valore. I tecnici sono costantemente a disposizione, per consigliare il modo di utilizzo dei prodotti in sicurezza, nonché per indicare le procedure più adatte a rispettare le normative in vigore”.
I requisiti per poter essere un buon imprenditore
Antonio Picascia è un imprenditore del Sud, che crede nelle potenzialità della sua terra e che ha avuto il coraggio di investire laddove è più difficile farlo. La sua esperienza è un esempio di come lo sviluppo possa partire dal Mezzogiorno d’Italia, anche in aree tradizionalmente depresse.
Per essere imprenditore occorre avere buone doti culturali, valoriali e caratteriali. Antonio Picascia ritiene che i requisiti per essere un buon imprenditore siano: “essere un sognatore, essere capace di gestire più ruoli contemporaneamente, saper svolgere compiti tipici della figura dell’ingegnere, del meccanico e soprattutto avere una grande innata dose di curiosità. Sono fermamente convinto che saper essere un buon imprenditore significa essere curioso”.
Le conseguenze inaspettate del lavoro di imprenditore
Fare impresa, soprattutto in territori in ritardo di sviluppo, richiede che si affrontino problemi inaspettati e che si sia in grado di gestire le loro conseguenze. A tal riguardo, Antonio Picascia ritiene che una delle conseguenze non attese del suo lavoro sia dovuta proprio alla gestione di più ruoli e funzioni e riguarda “la necessità di dover essere diventato, oltre che imprenditore, avvocato, ingegnere, commercialista, psicologo, etc”. Si tratta, dunque, di una necessità dettata dalla complicazione dei sistemi di gestione aziendale. “La Cleprin – aggiunge Picascia – è un’azienda strutturata, dove l’organizzazione del lavoro avviene per business unit, ben strutturate e coordinate. Tuttavia, per poter fronteggiare tutte le componenti aziendali, è stato necessario conoscere tutti i processi e questo mi ha portato, nel corso del tempo, ad acquisire competenze di varia natura: da quelle tecniche a quelle amministrative e giuridiche, a quelle contabili e di finanza e, addirittura, anche a quelle che attengono la personalità e che ricadono nella sfera dell’antropologia e della psicologia”.
Il processo di cambiamento nel corso dell’attività d’impresa
Antonio Picascia tiene molto al valore sociale della relazione tra le risorse umane all’interno della sua azienda. “Il patrimonio di relazioni tra management aziendale e risorse umane coinvolte è di vitale importanza per la crescita aziendale. L’organizzazione aziendale è come un sistema sociale del quale fanno parte anche i clienti. In trenta anni di attività, è cambiato il modo di fare impresa, di relazionarsi con i propri collaboratori ed ancor di più con i veri proprietari dell’azienda ossia i clienti: oggi, le risorse umane sono parte dell’organizzazione sociale della Cleprin i cui confini sono definiti nello scambio contrattuale, ma sono caratterizzati dalla reciprocità dei rapporti, da aspettative condivise di medio e lungo termine”.
Questo aspetto si riflette anche nell’evoluzione del modello organizzativo dell’azienda nel corso del tempo. L’organizzazione del lavoro ha subito cambiamenti evolutivi all’interno della Cleprin, tanto che “da una modalità di lavoro a piramide e lineare si è passati ad un lavoro per obiettivi e circolare”.
Tale cambiamento ha prodotto effetti positivi nella gestione sia delle relazioni all’interno dei comparti aziendali, sia delle relazioni esterne, in particolar modo tra azienda e cliente. “Considerare il cliente come il vero proprietario dell’azienda – afferma Picascia – vuol dire mettere al centro del processo di produzione le esigenze della domanda e riuscire a essere performanti in un’ottica di concorrenza globalizzata”.
La lezione appresa dal processo di cambiamento
Il processo di cambiamento è continuo in azienda ed è strettamente connesso all’apprendimento e alla visione di lungo termine. Esso rappresenta un’opportunità di crescita imprenditoriale. Picascia mette in evidenza, a tal proposito, che: “più che una lezione è stato un regalo, restare giovani mediante lo studio e la curiosità. Come già accennato, mi ha fatto scoprire che c’è sempre una soluzione nel problema stesso che il mercato ti sottopone”.
Lo sviluppo comporta la necessità di accrescere la cultura gestionale dell’impresa. “Il processo di cambiamento è fisiologico e necessario in un’ottica evolutiva dell’organizzazione aziendale e dei ruoli al suo interno”. In questo contesto, assume importanza la rete di relazioni esterne e la capacità di cooperare strategicamente con altri attori al di fuori dell’impresa. “Cleprin ha stretto collaborazioni con centri di ricerca esterni, aprendosi a relazioni fondate sulla fiducia reciproca oltre che sulla convenienza economica. Del resto, lo sviluppo dell’impresa richiede capacità di leggere anticipatamente le opportunità e le minacce prodotte dal cambiamento. L’impresa deve essere pronta col proprio patrimonio di risorse e competenze a cogliere tali opportunità ed a fronteggiare le minacce esterne. Diventa necessario, molto spesso, staccare la mente dall’immanenza dei problemi gestionali e amministrativi e rivolgere l’attenzione ad obiettivi di medio-lungo termine. Occorre, in altre parole, stare sempre al passo con le nuove conoscenze e comprendere le nuove esigenze strategiche e di gestione. In tal senso, Cleprin è molto attenta a pianificare strategicamente obiettivi di performance e strategie di breve, medio e lungo termine.
Evidenze e elementi di innovazione, ricerca e sviluppo
Innovazione, ricerca e sviluppo sono aspetti fondamentali per l’evoluzione sia dell’impresa che del settore in cui essa opera. L’A.D. di Cleprin ritiene sia “fondamentale investire nella ricerca e sviluppo, perché questo permette di raggiungere conoscenze e tecnologie, dalle quali, diversamente, si rimarrebbe esclusi. La Cleprin, mediante la collaborazione con il Professore di Chimica Ambientale Antonio Proto, dell’Università di Salerno, ha avuto la possibilità di accedere a conoscenze tecniche ed opportunità che si stanno dimostrando basilari in questo momento storico. Sostenendo la ricerca, Cleprin ha potuto ottenere avanzamenti nelle tecniche di produzione e nei prodotti stessi. La ricerca finanziata dalla Cleprin ha reso possibile il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e di eco-compatibilità dei propri prodotti. L’aver brevettato una proteina eco-frendly per il trattamento delle acque di piscina, l’aver studiato e validato un sistema di pulizia con panni monouso per il settore sanitario, l’aver investito da oltre un decennio in attivatori biologici (probiotici) che oggi stanno diventando indispensabili nella nuova frontiera dell’igiene professionale ma anche domestica, l’aver formulato un prodotto il “Mano San” con perizia ed intelligenza: tutto ciò ci ha portato ad essere un’azienda, quand’anche piccola di dimensioni, di rilievo nazionale per il contributo di innovazione che portiamo nel settore e che ci viene riconosciuto ampiamente”.
La difficoltà di fare impresa al Sud: un mito da sfatare
Fare impresa in territori in ritardo di sviluppo può essere arduo. Tuttavia, esistono esempi virtuosi di realtà imprenditoriali che hanno saputo trasformare le minacce in opportunità. La Cleprin appartiene senz’altro a questa categoria, riuscendo a confrontarsi sul mercato con imprese estere di maggiori dimensioni e fama. “Nonostante le difficoltà sistemiche – sostiene Antonio Picascia – Cleprin è cresciuta nel tempo, affermandosi sul territorio nazionale, aumentando la produzione, immettendo nel mercato nazionale prodotti altamente innovativi, biodegradabili, eco-compatibili. Avere investito su questa tipologia di prodotto e sui servizi di consulenza e formazione ha permesso alla Cleprin di accrescere la sua fetta di mercato. La capacità manageriale di fronteggiare le variabili di contesto e le crisi economiche succedutesi nel tempo ha prodotto risultati importanti. A tal proposito, vorrei sottolineare come la parola impresa sia legata nella sua etimologia al compiere un’azione fuori dall’ordinario. Essere imprenditore sicuramente non è facile, ma la gioia di vedere la propria “creatura” evolvere, crescere, affermarsi, aver successo (come per un figlio) ripaga da grandi sacrifici e mortificazioni. Difficoltà che, purtroppo, si devono affrontare nel combattere in un mercato spesso “drogato” da logiche clientelari e da un sistema che, con troppa burocrazia, soffoca tante iniziative che potrebbero portare sicuramente maggiori benefici al sistema Paese. Citando Churchill, basterebbe che le imprese non fossero viste come vacche da mungere, ma come cavalli che trainano solidi carri”.
L’attenzione all’ambiente
Come l’intervista ha evidenziato, l’attenzione e l’interesse verso la salvaguardia ambientale è un obiettivo prioritario dell’azienda. La Cleprin ha fatto investimenti per riuscire ad ottenere prodotti eco-compatibili in un settore, quello della chimica industriale, dove questa sensibilità non è sempre stata evidente. “I beni comuni ambientali vanno protetti e occorre farlo per tempo, attivando politiche industriali di sostenibilità”, così Antonio Picascia ribadisce la sua attenzione alla questione ambientale “Tutte le attività umane lasciano un’impronta sul nostro pianeta, pertanto se si considera che viviamo in una navicella spaziale e siamo oltre 7 miliardi di individui, tutti dovrebbero rendersi conto che le risorse sono limitate e che abbiamo una responsabilità verso le future generazioni. Di conseguenza, come si può essere disattenti rispetto ad un interesse primario proprio e soprattutto dei propri figli?”.
La visione imprenditoriale
Essere imprenditore oggi implica un ampio ventaglio di capacità, tra cui il saper governare i processi evolutivi dell’impresa. In un Paese in cui il livello di innovazione nelle imprese rimane ancora molto basso, trovare piccoli e medi imprenditori che investono sulla ricerca e sull’innovazione vuol dire invertire una tendenza e guardare con ottimismo il futuro. Secondo Antonio Picascia “investire nell’innovazione non vuol dire soltanto migliorare l’offerta della singola impresa per renderla più competitiva e performante, ma vuol dire anche offrire nuove opportunità al territorio in cui essa è localizzata. Vuol dire fare crescere i diritti di coloro che lavorano, generare nuovi redditi, ridurre le forme di sfruttamento umano e tendere ad un miglioramento della qualità della vita di tutti. Io “provo” ad essere un imprenditore e, per farlo, devo essere fiducioso ed ottimista. La società umana si sta evolvendo sempre più velocemente e, a mio parere, in modo sempre più democratico e con condizioni di vita migliori del passato. Se studiamo la storia e approfondiamo quante vittorie i cittadini hanno avuto contro tiranni e pregiudizi (colonialismo, schiavitù, apartheid, malattie, assistenza alle persone più fragili) non possiamo che essere fiduciosi, ma anche consapevoli che il lavoro non è finito. Ci sono ancora troppe persone sfruttate e che soffrono fame e malattie, ma sicuramente in misura percentuale assai meno che nei secoli scorsi”.
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Idee da ricordare
Creare collaborazioni tra impresa e ricerca è possibile e può fare la differenza. La ricerca richiede investimenti, ma è necessaria per poter migliorare e per offrire prodotti e soluzioni più adeguati all’uomo che evolve.
Porre maggiore attenzione alla salvaguardia della Terra e dei beni comuni ambientali. La custodia della Terra è un obiettivo dal quale non si può più prescindere. Le imprese devono progettare prodotti che siano meno inquinanti. Occorre un atteggiamento di tutela preventiva e non di cura ex post.
Non frenare il cambiamento, ma gestirlo. Il cambiamento è parte integrante del processo di evoluzione umano. Esso va accompagnato mettendo al centro l’esigenza dell’uomo. Occorre ricordare che in ogni processo di cambiamento esiste un elemento di continuità. Le energie dell’imprenditore, soprattutto al Sud, vengono conservate e si tramutano per dare vita a qualcosa di nuovo: questo sottende al processo di cambiamento.
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* Sebastiano Patti è docente presso l’Università di Catania, dove insegna economia politica. È impegnato in attività di ricerca in economia ambientale, economia pubblica e microeconomia.